Posizione della Chiesa

Al “sì” a Maria di Renato, di essere docile strumento nelle sue mani, nell’obbedienza alla Chiesa, si sono uniti quelli di altri numerosi collaboratori portando ben presto all’attenzione del Vescovo di Vicenza la vivacità del Movimento.

Il Vescovo costituì una commissione paritetica composta da alcuni esperti da Lui nominati e alcuni componenti del Movimento, attraverso la quale venne verificata l’ortodossia dei messaggi che Renato Baron ha ricevuto dalla Madonna e steso uno Statuto del Movimento poi presentato all’ordinario.
Una lettera di Mons. Pietro Nonis Vescovo di Vicenza, datata 5 maggio 1998, comunicava al Movimento la presa d’atto di tale Statuto, ritenendolo “adeguato per regolare utilmente la vita del Movimento e per definire la sua collocazione nella vita della Diocesi”, e successivamente citato in una Sua nota del 15 giugno 1998 quale "carta identificativa del Movimento come associazione privata di fedeli e sufficiente per definire e promuovere la vita spirituale e associativa dei suoi membri”.
Lo statuto è stato stilato “valorizzando anche il contributo di competenza di qualche esperto della Diocesi” (nota del Vescovo 15 giugno 1998) e contiene tutti i suoi elementi essenziali: natura e fine, appartenenza, governo, rapporti ecclesiali, sostentamento.
In seguito all’accoglienza dello Statuto, la Chiesa di Vicenza ha assegnato un Assistente diocesano, Mons. Giuseppe Bonato, ed ha concesso di conservare l’Eucaristia in alcuni locali stabiliti.
In merito ai fatti di San Martino, la posizione ufficiale della Chiesa, espressa in una comunicazione del 15 giugno 1998 di Mons. Pietro Nonis, è: (estratto della comunicazione) "...lo stato attuale [...] non consente di attribuire un carattere soprannaturale ai fenomeni [...] L’obbedienza a tali indicazioni (qui non riportate) sarà anzi il segno che permetterà ulteriori passi di incontro e di riconoscimento da parte della Diocesi [...] ".
La Chiesa valuta questi fenomeni con estrema prudenza e si esprime con le sotto-riportare formule:
a. constat de supernaturalitate, ossia risulta che l'evento è soprannaturale

b. constat de non supernaturalitate, ossia risulta che non vi sono elementi soprannaturali

c. non constat de supernaturalitate, ossia non risultano elementi soprannaturali
Si tratta di posizioni:
a. permissiva (garantisce la validità di messaggi e la bontà delle conseguenze ma non si impegna a confermare che nell'evento è presente la persona percepita dal veggente (il Cristo, Maria, santi...)
b. negativa (ammonisce che l'evento è privo di alcunché di soprannaturale o ha evidenze tutt'altro che soprannaturali, ossia ne denuncia la falsità)
c. attendista (afferma che allo stato attuale l'evento risulta nel confine di normale, anche se evoluzioni verso la soprannaturalità potrebbero sopravvenire)
Se applichiamo quanto sopra ai fatti di San Martino, è evidente che vi si rispecchia la formulazione c: non constat de supernaturalitate. Con ciò la Chiesa Vicentina non ha quindi emesso condanne sugli avvenimenti di San Martino, come da più parti affermato, ma una valutazione attendista aperta a qualsiasi sviluppo.
Successivamente, in occasione del XIV Meeting Internazionale dei Giovani (13-15 Agosto 2005), il 12 Agosto 2005 l'allora Vescovo di Vicenza Mons. Cesare Nosiglia, ha inviato una lettera a Mons. Giuseppe Bonato. Tra le altre cose scrive: "[...] Desidererei anche che la ricezione, da parte dei giovani, dei messaggi e delle esperienze spirituali vissute dal sig. Renato Baron in questi venti anni, fosse vissuta con equilibrio e maturità avendo sempre ben presente quanto al riguardo dice il Catechismo della Chiesa Cattolica al n. 67 [...] ".
La Chiesa locale segue tuttora con attenzione gli sviluppi di questi avvenimenti e accompagna con materna cura pastorale la vita del Movimento.