Apocalisse siriaca di Baruc
LIBRO DELLA RIVELAZIONE DI BARUC, FIGLIO DI NERIA
TRADOTTO
DAL GRECO IN SIRIACO
[1]
E accadde nell'anno venticinquesimo di Yeconia, re di Giuda: la parola del
Signore fu (rivolta) a Baruc, figlio di Neria, e gli disse: [2] "Hai visto
tutto quel che mi fa questo popolo, i mali che hanno fatto queste due tribù
rimaste, più (numerosi di quelli) delle dieci tribù condotte in cattività.
[3] Le tribù precedenti, infatti, sono state costrette a peccare dai loro re,
queste due, invece, costringevano e forzavano loro (stesse) i loro re a peccare.
[4] Per questo, ecco, io faccio venire il male su questa città e sui suoi
abitanti e la toglierò dalla mia presenza per un (certo) tempo e disperderò
questo popolo tra i popoli, perché esso benefichi i popoli; [5] e il mio popolo
sarà castigato e verrà il tempo e cercheranno la prosperità dei loro tempi
(antichi).
II
[1]
Queste cose le ho dette a te perché tu (le) dica a Geremia e a tutti quelli che
vi somigliano, affinché vi allontaniate da questa città, [2] perché le vostre
opere sono come una colonna salda per questa città, e le vostre preghiere come
un muro possente".
III
[1]
E io dissi: "O Signore, mio Signore: per questo sono venuto al mondo, per
vedere il male di mia madre? No, mio Signore! [2] Se ho trovato misericordia ai
tuoi occhi, prendi prima il mio spirito, che io vada presso i miei padri e non
veda la perdizione di mia madre, [3] perché entrambe le cose mi tribolano
molto: non posso infatti levarmi contro di te, ma neppure la mia anima può
vedere il male di mia madre.
IV
[1]
E mi disse il Signore: "Questa città per un (certo) tempo sarà consegnata
e il popolo per un (certo) tempo sarà castigato, ma il mondo non sarà
dimenticato. [2] o forse credi che sia questa la città di cui ho detto: Ti ho
tracciata sul palmo delle mie mani? [3] Non (è) questo edificio, edificato ora
tra di voi, quello che sarà rivelato presso di me, quello che è pronto qui,
(fin) da prima, da quando ho pensato di fare il paradiso; e lo avevo mostrato ad
Adamo, prima che peccasse, e, quando trasgredì il comandamento, ne fu privato,
come anche (del) paradiso. [4] E, dopo ciò, lo ho mostrato al mio servo Abramo,
di notte, tra le parti delle vittime, [5] e, ancora, lo ho mostrato anche a Mosè
sul monte Sinai, quando gli ho mostrato il modello della tenda e (di) tutti i
suoi
V
[1]
E risposi e dissi: "Diverrò dunque in Sion reo del fatto che i tuoi nemici
verranno in questo luogo e contamineranno il tuo santuario e faranno prigioniera
la tua eredità e domineranno su coloro che hai amato e andranno di nuovo nel
luogo dei loro idoli e si vanteranno davanti a loro? E cosa farai per il tuo
grande nome?".
VI
[1]
E fu l'indomani e, ecco, l'esercito dei Caldei circondò la città e a sera io,
Baruc, abbandonai il popolo e uscii e stetti presso la quercia. [2] Ed ero
addolorato per Sion e gemevo per la cattività che era venuta sul popolo [3] e,
ecco, improvvisamente uno spirito di potenza mi innalzò e mi fece salire su,
sopra il muro di Gerusalemme, [4] e vidi. Ecco, quattro angeli stavano ai
quattro angoli della città, tenendo ciascuno nelle sue mani una fiaccola di
fuoco. [5] E un altro angelo scendeva dal cielo e disse loro: "Tenete le
vostre fiaccole e non appiccate fuoco finché non ve (lo) dico. [6] Sono stato
mandato infatti per dire, prima, una parola alla terra e trasmetterle quel che
mi ha comandato il Signore Altissimo".
VII
[1]
E dopo ciò ho udito l'angelo dire agli angeli che tenevano le fiaccole:
"Distruggete dunque e abbattete le sue mura fino alle fondamenta, perché
gli avversari non si vantino e dicano: Noi abbiamo abbattuto il muro di Sion e
abbiamo incendiato il luogo del Dio potente! [2] Ma prenderete voi il luogo in
cui prima stavo".
VIII
[1]
Gli angeli fecero come comandò loro e, quando ebbero abbattuto gli angoli del
muro, dopo che il muro era caduto, si udì una voce dall'interno del tempio, che
diceva: [2] "Entrate, avversari, e venite, nemici! Se ne è andato infatti
colui che custodiva la casa".
IX
[1]
E venimmo, io, Baruc, e Geremia, il cui cuore era stato trovato puro da peccati
(e) che non era stato catturato durante l'occupazione della città, e
stracciammo le nostre vesti e piangemmo e facemmo lutto e digiunammo per sette
giorni.
X
[1]
E dopo sette giorni accadde: la parola di Dio mi fu (rivolta) e mi disse: [2]
"Di' a Geremia di andare e (di) sostenere la cattività del popolo, fino a
Babilonia. [3] Tu invece resta qui nella desolazione di Sion, e io ti mostrerò,
dopo questi giorni, quel che accadrà alla fine dei giorni".
XI
[1]
Dico poi questo, io, Baruc, contro di te, Babilonia: se tu fossi prospera e Sion
dimorasse nella sua gloria, (ne) avremmo grande sofferenza, perché saresti
uguale a Sion. [2] Ora poi, ecco, (proviamo) una sofferenza infinita e (leviamo)
gemiti che non hanno misura perché, ecco, tu sei prospera e Sion desolata.
XII
[1]
Ma questo dico, come penso, e parlerò contro di te, terra prospera: [2] non
arderà sempre il meriggio né daranno continuamente luce i raggi del sole. [3]
Non ritenere né pensare di essere (per) sempre prospera e gioiosa, e non
innalzarti molto né sottomettere. [4] Davvero infatti a suo tempo si desterà
contro di te il furore, esso che ora è trattenuto dalla longanimità come da
morsi".
XIII
[1]
E accadde dopo questo: io, Baruc, stavo sulla montagna di Sion ed ecco una voce
venne dalle altezze e mi disse: [2] "Levati sui tuoi piedi; Baruc, e
ascolta la parola del Dio potente. [3] Poiché ti sei meravigliato di quel che
è successo a Sion, per questo sarai custodito per il compimento dei tempi, per
essere di testimonianza. [4] Se mai infatti le città prospere diranno: Perché
il Dio potente ha fatto venire su di noi questa retribuzione?, [5] dirai loro,
tu e quelli che ti somigliano, quanti avete veduto questo male e (queste)
retribuzioni: Vengono su di voi e sul vostro popolo nel tempo (stabilito),
affinché i popoli siano perfettamente castigati, [6] e allora restino. [7] E se
esse diranno in quel tempo: Quando?, [8] dirai loro: Voi che avete bevuto vino
puro, bevetene anche la feccia. Il giudizio dell'Altissimo infatti non fa
accettazione di persona. [9] Per questo prima non ha risparmiato i suoi figli,
ma li ha tormentati come suoi nemici, perché avevano peccato. [10] Allora
dunque sono stati castigati, per essere perdonati. [11] Ora quindi voi, popoli e
nazioni, siete rei perché per tutto questo tempo avete calpestato la terra e vi
siete serviti della creazione in modo sconveniente. [12] Sempre infatti vi ho
beneficato, ma voi sempre avete rinnegato la grazia".
XIV
[1]
E risposi e dissi: "Ecco, mi hai fatto conoscere il corso dei tempi e quel
che accadrà dopo questo, e mi hai detto che ai popoli andrà la retribuzione da
te detta, [2] e ora so che molti sono quelli che hanno peccato e sono vissuti
nella prosperità e se ne sono andati dal mondo, e (che) pochi popoli rimarranno
in quei tempi, quelli per i quali sono dette le parole che hai detto. [3] Ma
quale profitto c'è in questo o cosa attenderemo di vedere di peggiore di quel
che abbiamo visto esserci accaduto?
XV
[1]
E rispose il Signore e mi disse: "Bene ti sei meravigliato per l'andare
degli uomini, ma non hai giudicato bene dei mali che capitano a coloro che
peccano [2] e per aver detto: I giusti sono stati rapiti e gli empi hanno
prosperato; [3] e per aver detto: Nessuno ha conosciuto il tuo giudizio. [4] Per
questo ascolta e ti dirò, prestami orecchio e ti farò udire le mie parole.
XVI
[1]
E risposi e dissi: "Signore, mio Signore: ecco, gli anni di ora sono pochi
e cattivi, e chi potrà in questo breve (tempo) ereditare quel che non ha
misura?".
XVII
[1]
E rispose il Signore e mi disse: "Presso l'Altissimo non conta un tempo
lungo (e) neppure (contano) pochi anni. [2] Cosa infatti giovò (il tempo) ad
Adamo, che è vissuto novecento e trenta anni, ma ha trasgredito quel che era
stato comandato? [3] Non gli giovò dunque la moltitudine del tempo che visse,
ma ha fatto venire la morte e ha accorciato gli anni di quelli che sono nati da
lui. [4] O in cosa è stato danneggiato Mosè, che è vissuto solo centoventi
anni, ma, poiché ha obbedito a colui che lo aveva plasmato, ha fatto venire la
legge al seme di Giacobbe e ha fatto rilucere una lampada per la stirpe di
Israele?".
XVIII
[1]
E risposi e dissi: "Colui che ha dato la luce ha preso dalla Luce, ma pochi
(sono) coloro che gli sono stati simili. [2] I molti, cui ha dato la luce, hanno
preso invece dalla tenebra di Adamo e non si sono deliziati della luce della
lampada".
XIX
[1]
E rispose e mi disse: "Per questo in quel tempo egli stabilì per loro
un'alleanza e disse: Ecco, ho posto davanti a voi la vita e la morte, e hanno
testimoniato contro di voi il cielo e la terra. [2] Sapeva infatti che il suo
tempo era breve, ma il cielo e la terra sono in ogni tempo. [3] Essi però dopo
la sua morte hanno peccato e sono passati oltre, pur sapendo che avevano la
legge che (li) accusava e una luce in cui nulla poteva restare ignoto (e) anche
le sfere (celesti) che rendevano testimonianza e me Ä e io giudico tutto quel
che è.
XX
[1]
Per questo, ecco, vengono giorni, e i tempi saranno affrettati più dei
precedenti e i momenti correranno più di quelli passati e gli anni passeranno
velocemente, più di quelli presenti. [2] Per questo ora ho tolto Sion, perché
(il tempo) fosse maggiormente affrettato e io visitassi il mondo, nel tempo
(stabilito).
XXI
(Preghiera
di Baruc, figlio di Neria).
[1]
E andai (via) di lì e sedetti nella valle del Cedron, in una grotta della
terra, e lì santificai la mia anima e non mangiai pane, né ebbi fame, e non
bevvi acqua, né ebbi sete. E fui lì fino al settimo giorno, come mi aveva
comandato, [2] e dopo venni al luogo dove aveva parlato con me.
XXII
[1]
E accadde dopo ciò: e ecco, si aprirono i cieli e vidi e mi fu data potenza e
si udì una voce dalle altezze e mi disse: [2] "Baruc, Baruc, perché sei
turbato? [3] Chi va per una via non la compirà? O chi solca il mare potrà
essere consolato, se non giungerà in porto? [4] o chi ha promesso ad uno di
dargli un dono non è (in) difetto, se non lo fa? [5] o chi semina la terra non
perde tutto, se a suo tempo non miete? [6] o chi pianta una pianta si aspetterà
forse, lui che l'ha piantata, di prenderne i frutti, se essa non crescerà fino
al tempo che le conviene? [7] o la donna che ha concepito non ucciderà il suo
piccolo, se non partorisce nel suo tempo? [8] o chi edifica una casa, se non
l'avrà coperta e terminata, come potrà essere chiamata casa? Dimmi prima
queste cose".
XXIII
[1]
E risposi e dissi: "No Signore, mio Signore".
XXIV
[1]
Ecco infatti, verranno giorni e saranno rivelati i libri in cui sono scritti i
peccati di tutti coloro che hanno peccato e, ancora, i depositi in cui è stata
raccolta la giustizia di tutti coloro che sono stati giustificati nella
creazione. [2] E in quel tempo accadrà: vedrai, tu e molti che (saranno) con
te, la longanimità dell'Altissimo di generazione in generazione, poiché è
stato longanime nei confronti di tutti i nati (da donna), peccatori e
giustificati".
XXV
[1]
E rispose e mi disse: "Anche tu sarai custodito fino a quel tempo, per il
segno che alla fine dei giorni l'Altissimo farà per gli abitanti della terra.
[2] Questo dunque sarà il segno: [3] quando lo stupore terrà gli abitanti
della terra ed essi cadranno in molte tribolazioni e, ancora, cadranno in grandi
tormenti, [4] accadrà Ä quando diranno nei loro pensieri per la loro molta
tribolazione: Il Potente non si ricorda più della terra Ä, accadrà che,
quando dispereranno, allora il tempo sarà destato".
XXVI
[1]
E risposi e dissi: "La tribolazione che accadrà durerà dunque molto
tempo? Quella calamità occuperà numerosi anni?".
XXVII
[1]
E rispose e mi disse: "Quel tempo è stato diviso in dodici parti e
ciascuna di loro è custodita per quel che è stato disposto per essa. [2] Nella
prima parte avverrà il principio dei sommovimenti; [3] e nella seconda parte,
uccisioni di grandi; [4] e nella terza parte, la caduta nella morte di molti;
[5] e nella quarta parte, l'invio della spada; [6] e nella quinta parte,
carestia e ritenzione di pioggia; [7] e nella sesta parte, sommovimenti e
terremoti; [8] Ä; [9] e nell'ottava parte, moltitudine di fantasie e incontri
di demoni; [10] e nella nona parte, caduta di fuoco; [11] e nella decima parte,
rapina e molta oppressione; [12] e nell'undicesima parte, empietà e
impudicizia; [13] e nella dodicesima parte, la confusione della commistione di
tutte insieme (quelle) precedentemente dette. [14] Le parti di quel tempo sono
custodite e saranno mescolate l'una all'altra e si serviranno l'un l'altra. [15]
Alcune infatti eccederanno oltre se (stesse) e prenderanno da (quel che è) di
altre, e alcune compiranno il proprio e (quel che è) di altre, affinché coloro
che saranno sulla terra in quei giorni non comprendano che è il compimento dei
tempi.
XXVIII
[1]
Tuttavia chiunque allora comprenderà sarà sapiente. [2] Misura e numero di
quel tempo saranno due parti: settimane di sette settimane".
XXIX
[1]
E rispose e mi disse: "Tutta la terra (proverà) quel che succederà
allora. Per questo tutti i viventi (lo) sentiranno. [2] In quel tempo proteggerò
solo chi in quei giorni sarà trovato in questa terra. [3] E accadrà: dopo che
si sarà compiuto quel che accadrà in quelle parti, allora inizierà ad essere
rivelato l'Unto, [4] e Behemot si rivelerà dal suo luogo e Leviatan salirà dal
mare, entrambi i grandi draghi che ho creato il quinto giorno della creazione e
ho custodito fino a quel tempo, e allora diverranno cibo per tutti coloro che
saranno rimasti. [5] Anche la terra darà i suoi frutti, diecimila volte tanto,
e in una vite saranno mille tralci e un tralcio farà mille grappoli e un
grappolo farà mille acini e un acino farà un kor di vino. [6] E coloro che
avevano avuto fame saranno deliziati e, ancora, vedranno meraviglie ogni giorno.
[7] Venti infatti usciranno da davanti a me per portare ogni mattina odore di
frutti profumati e, al compimento del giorno, nubi stillanti rugiada di
guarigione. [8] E accadrà in quel tempo: scenderà nuovamente dall'alto il
deposito della manna e in quegli anni ne mangeranno, perché loro sono quelli
che sono giunti al compimento del tempo
XXX
[1]
E accadrà dopo ciò: quando il tempo della venuta dell'Unto sarà pieno ed egli
tornerà nella gloria, allora tutti coloro che si erano addormentati nella
speranza di lui risorgeranno. [2] E accadrà in quel tempo: saranno aperti i
depositi nei quali era custodito il numero delle anime dei giusti ed esse
usciranno e la moltitudine delle anime sarà vista insieme, in un'unica
assemblea di un'unica intelligenza, e le prime gioiranno e le ultime non si
dorranno. [3] Sapranno infatti che è giunto il tempo di cui è detto: (è) il
compimento dei tempi. [4] Le anime degli empi invece, quando vedranno tutte
queste cose, allora soprattutto si scioglieranno. [5] Sapranno infatti che è
giunto il loro supplizio ed è venuta la loro perdizione".
XXXI
[1]
E accadde dopo ciò: andai presso il popolo e dissi loro: "Radunate presso
di me tutti i vostri anziani e vi dirò delle parole". [2] E tutti si
radunarono nella valle del Cedron, [3] e risposi e dissi loro: "Ascolta
Israele, e ti parlerò; e tu, seme di Giacobbe, presta orecchio, e ti istruirò.
[4] Non dimenticate Sion, ma ricordate i dolori di Gerusalemme. [5] Ecco
infatti, verranno giorni, e tutto quel che è stato sarà preso per (essere dato
al)la corruzione e sarà come non fosse stato.
XXXII
[1]
Però voi, se preparerete i vostri cuori per seminarvi i frutti della legge, il
Potente vi proteggerà in quel tempo futuro, quando scuoterà tutta la
creazione. [2] Perché l'edificio di Sion sarà scosso, dopo un breve tempo, per
essere di nuovo edificato. [3] Ma quell'edificio non resterà, ma dopo un
(certo) tempo sarà nuovamente sradicato e per un (certo) tempo resterà
desolato, [4] e dopo si dovrà rinnovarlo nella gloria e sarà portato a termine
per sempre. [5] Non dobbiamo dunque affatto addolorarci per il male che ora è
venuto, come (neppure) per quello futuro. [6] Più grande di entrambi questi
dolori sarà la lotta, quando il Potente rinnoverà la sua creazione. [7] E ora
per pochi giorni non avvicinatevi a me né visitatemi, finché non venga a
voi".
XXXIII
[1]
Sono questi i comandamenti che ti ha comandato il tuo compagno, Geremia il
profeta, e ti disse: [2] Guarda questo popolo mentre vado e confermo il resto
dei nostri fratelli in Babilonia, contro cui fu promulgata la sentenza che
fossero in cattività? [3] Ma ora, se anche tu ci abbandonerai, sarebbe meglio
per noi morire tutti davanti a te, e (che) allora ti allontanassi da noi!".
XXXIV
[1]
E risposi e dissi al popolo: "Lungi da me l'abbandonarvi o l'allontanarmi
da voi! Ma solo vado fino al santo dei santi per chiedere al Potente di voi e di
Sion, così che, se sarò stato illuminato un po' di più, dopo ciò torni da
voi".
XXXV
[1]
E andai, io, Baruc, fino al luogo santo e sedetti sulle sue rovine e piansi e
dissi: [2] "Oh, occhi miei, siate fonti! E (voi), palpebre dei miei occhi,
una sorgente di lacrime! [3] Come infatti gemerò su Sion e come piangerò su
Gerusalemme? [4] Perché in questo luogo, dove ora sono prostrato, prima il
sommo sacerdote offriva sante offerte e vi poneva fumo di incensi dai soavi
odori. [5] Ora invece il nostro vanto è stato fatto terra e il desiderio della
nostra anima polvere".
XXXVI
[1]
E dopo aver detto queste cose mi addormentai lì e vidi, di notte, una visione.
[2] Ed ecco una foresta di alberi, piantata in una pianura, e la circondavano
alti e duri monti, di rupi; e quella foresta occupava una grande regione. [3] Ed
ecco, contro di lei salì un'unica vite, e da sotto ad essa usciva una fonte, in
quiete. [4] E quella fonte giunse fino alla foresta e divenne grandi onde, e
quelle onde inondarono la foresta e in un attimo sradicarono la moltitudine di
quella foresta e abbatterono tutti i monti intorno ad essa. [5] E l'altezza
della foresta era umiliata, e il capo dei monti fu umiliato, e quella fonte
divenne assai forte, da non lasciare alcunché di quella grande foresta, se non
solo un cedro. [6] Quand'ebbe tolto anche lui ed ebbe fatto perire e sradicato
la moltitudine di quella foresta, così che nulla ne restasse (e) neppure il suo
luogo si conoscesse, allora la vite veniva con la fonte, in silenzio e in grande
quiete, e venne fino ad un luogo non lontano dal cedro, e avvicinarono ad essa
il cedro gettato (a terra).
XXXVII
XXXVIII
[1]
E pregai e dissi: "Signore, mio Signore, tu illumini sempre coloro che si
conducono con intelligenza. [2] La tua legge è vita e la tua sapienza è
rettitudine. [3] Fammi dunque conoscere l'interpretazione di questa visione. [4]
Tu infatti sai che la mia anima ha sempre camminato nella tua legge e (che) da(ll'inizio
de)i miei giorni non mi sono allontanato dalla tua sapienza".
XXXIX
XL
[1]
L'ultimo condottiero che allora sarà rimasto vivo, dopo che sarà stata
distrutta la moltitudine della sua assemblea, sarà legato e lo faranno salire
sul monte Sion e il mio Unto lo accuserà di tutte le sue empietà e radunerà e
porrà davanti a lui tutte le opere delle sue assemblee. [2] E, dopo, lo ucciderà,
e proteggerà il resto del mio popolo che sarà trovato nel luogo che ho scelto.
[3] E il suo principato starà per sempre, finché non sarà compiuto il mondo
della corruzione e finché non saranno pieni i tempi predetti. [4] Questa è la
tua visione e questa è la sua interpretazione".
[1]
E risposi e dissi: "Per chi e per quanti accadranno queste cose? O chi sarà
degno di vivere in quel tempo? [2] Dirò davanti a te tutto quel che penso e ti
chiederò ciò su cui medito, [3] perché, ecco, vedo molti del tuo popolo che
si sono allontanati dalle tue alleanze e hanno rigettato da s‚ il giogo della
tua legge; [4] ho visto altri, ancora, che hanno abbandonato la loro vanità e
sono fuggiti sotto le tue ali. [5] Che accadrà dunque di loro o come li riceverà
l'ultimo tempo? [6] o forse il loro tempo non sarà pesato e non saranno
giudicati così come inclinerà la bilancia?".
XLII
[1]
E rispose e mi disse: "Anche questo io ti mostrerò. [2] Poiché hai detto:
per chi e per quanti accadranno queste cose?, per coloro che hanno creduto sarà
il bene predetto, e per coloro che hanno disprezzato, il contrario di ciò. [3]
E poiché hai parlato di coloro che si sono avvicinati e di coloro che si sono
allontanati, questo è il detto: [4] coloro che prima si sono sottomessi e poi
si sono allontanati e si sono mescolati col seme di popoli mischiati, il loro
primo tempo è, ma sarà calcolato (come) vermi. [5] E coloro che dapprima non
hanno conosciuto e poi hanno conosciuto la vita e si sono mescolati col seme del
popolo che si è separato, il loro primo tempo è calcolato (come) vermi. [6] E
i tempi erediteranno tempi e i momenti, e riceveranno l'uno dall'altro, e
allora, per il compimento, ogni cosa sarà confrontata, secondo la misura dei
tempi e secondo le ore dei momenti. [7] La corruzione infatti governerà quelli
che sono suoi e la vita quelli che sono suoi, [8] e sarà chiamata la terra e le
si dirà: Rendi quel che non è tuo e fa' levare tutto quanto hai custodito per
il suo tempo.
XLIII
[1]
Ma tu, Baruc, rendi saldo il tuo cuore per quel che ti è stato detto e
comprendi quel che ti è stato mostrato, perché hai molte consolazioni, per
sempre. [2] Tu (te ne) andrai infatti da questo luogo e passerai oltre i luoghi
che sono ora da te veduti e dimenticherai quel che è corruttibile né
ricorderai più le cose che sono tra i mortali. [3] Va' dunque e comanda al tuo
popolo e vieni a questo luogo, e dopo digiuna sette giorni e allora verrò a te
e parlerò con te".
XLIV
[1]
E (me ne) andai di lì, io, Baruc, e venni presso il mio popolo e chiamai mio
figlio, il mio primogenito, e Godolia, mio amico, e sette degli anziani del
popolo, e dissi loro: [2] "Ecco, io me ne vado presso i miei padri, secondo
la via di tutta la terra. [3] Voi però non allontanatevi dalla via della legge,
ma custodite e vegliate il popolo che è rimasto, che non si allontani dai
comandamenti del Potente. [4] Voi vedete infatti che è giusto colui cui
rendiamo culto, e (che) colui che ci ha plasmato non fa accezione di persona.
[5] E guardate quel che è capitato a Sion e quel che è successo a Gerusalemme,
[6] perché fosse conosciuto il giudizio del Potente e le sue vie, che sono
ininvestigabili e rette. [7] Se infatti pazienterete e resterete nel timore di
lui e non dimenticherete la sua legge, i tempi saranno mutati per voi in cose
buone e vedrete la consolazione di Sion. [8] Perché quel che è ora (è) nulla,
ma quel che sarà, sarà molto grande.
XLV
[1]
Voi dunque per quanto potete ammonite il popolo, perché nostra, infatti, è
questa fatica. [2] Se infatti insegnerete loro, li farete vivere".
[1]
E risposero, mio figlio e gli anziani del popolo, e mi dissero: "Fino a tal
punto il Potente ci umilierà, da prenderti subito di tra noi? [2] Veramente
saremo nelle tenebre né avrà luce il popolo che è rimasto. [3] Dove infatti
cercheremo ancora la legge o chi distinguerà per noi tra la morte e la
vita?".
[7]
Quanto alla parola secondo cui sarei stato preso, non la feci conoscere loro,
neppure a mio figlio.
XLVII
[1]
E, fattili uscire e congedatili, me ne andai di lì e dissi loro: "Ecco, io
andrò fino ad Ebron. Lì infatti mi ha mandato il Potente".
[2]
E venni in quel luogo, lì dove si era parlato con me e lì sedetti e digiunai
sette giorni.
XLVIII
(Preghiera
di Baruc)
[1]
E accadde dopo il settimo giorno: pregai davanti al Potente e dissi: [2] "O
Signore, tu chiami l'avvento dei tempi, ed essi si levano davanti a te; fai
passare il dominio dei mondi, ed essi non ti resistono; disponi il corso dei
momenti, ed essi ti si sottomettono. [3] Tu solo conosci la durata delle
generazioni, e non riveli i tuoi misteri ai molti; [4] fai conoscere la
moltitudine del fuoco e pesi la leggerezza del vento; [5] scruti l'estremità
delle altezze e indaghi le profondità della tenebra; [6] comandi il numero che
passa ed è custodito, e prepari un'abitazione per coloro che saranno [7] Tu
ricordi il principio, che hai fatto, né dimentichi la perdizione, che sarà;
[8] comandi con cenni di timore e di furia alle fiamme ed esse si mutano in
venti, e con la parola hai fatto levare qualcosa che non era e trattieni con
grande potenza quel che non è ancora venuto. [9] Istruisci le creature con la
tua intelligenza e rendi sapienti le sfere (celesti) che servono nei loro
ordini. [10] Armate innumerevoli si levano davanti a te e servono quietamente,
nei loro ordini, il tuo cenno. [11] Ascolta il tuo servo e porgi orecchio alla
mia invocazione, [12] perché in breve tempo siamo stati generati e in breve
tempo torneremo. [13] Presso di te invece le ore (sono) come tempi e i giorni
come generazioni. [14] Non adirarti dunque contro l'uomo, perché è nulla, e
non pensare alle nostre opere. [15] Cosa siamo noi, infatti? Ecco, infatti: per
tuo dono veniamo al mondo e (ce ne) andiamo non di nostra volontà. [16] Non
abbiamo infatti detto ai nostri padri di generarci (e) neppure abbiamo mandato
(un messaggero) allo Sheol e (gli) abbiamo detto: Accoglici. [17] Cos'è dunque
la nostra forza, che sopporti la tua ira, o cosa siamo noi per sostenere il tuo
giudizio? [18] Proteggici tu con la tua misericordia e nella tua clemenza
soccorrici. [19] Guarda i piccoli che ti si sono sottomessi e salva tutti coloro
che ti si avvicinano e non spezzare la speranza del nostro popolo né accorciare
i tempi del nostro aiuto. [20] E' questo infatti il popolo che hai scelto e
questi sono un popolo di cui non hai trovato l'uguale.
[25]
E quando ebbi pregato e detto queste cose, fui molto spossato.
[26]
E rispose e mi disse: "Tu hai pregato con semplicità, o Baruc, e sono
state udite tutte le tue parole, [27] ma il mio giudizio esige il suo e la mia
legge esige quel che le spetta. [28] A partire dalle tue parole mi rivolgerò a
te, e a partire dalla tua preghiera parlerò con te. [29] Questo è, infatti:
nulla è chi si corrompe e ha commesso empietà come se potesse fare alcunché.
N‚ ha ricordato la mia grazia né riceverà la mia longanimità. [30] Per
questo tu sarai preso, come ti ho predetto.
XLIX
[1]
Tuttavia ancora ti invocherò, Potente, e invocherò misericordia da colui che
ha fatto tutto. [2] In quale somiglianza vivranno coloro che vivranno nel tuo
giorno, o come resterà il loro splendore, (quello) che sarà dopo di allora?
[3] Prenderanno allora questa figura di ora e rivestiranno queste membra di
lacci, che ora sono nei mali e in cui i mali sono compiuti, o muterai forse
quelle (membra) che furono nel mondo come anche il mondo?".
L
[1]
E rispose e mi disse: "Ascolta Baruc questa parola, e scrivi nella memoria
del tuo cuore tutto quel che ti insegno. [2] La terra infatti allora renderà i
morti che ora riceve per custodirli, senza che alcunché sia mutato nella loro
figura, ma come li ha accolti, così li renderà, e come li ho consegnati a lei,
così anche li farà risorgere. [3] Allora infatti si dovrà mostrare ai viventi
che i morti sono vissuti e (che) coloro che erano andati sono venuti. [4] E
accadrà: quando quelli che ora si conoscono si saranno riconosciuti l'un
l'altro, allora avrà vigore il giudizio e verranno le cose prima dette.
LI
[1]
E accadrà: dopo che sarà passato il giorno stabilito, allora, poi, sarà
mutata la somiglianza di coloro che sono rei (ed) anche la gloria di coloro che
sono giustificati. [2] Infatti la somiglianza di coloro che sono empi sarà
fatta peggiore di quel che è, perché patiscano il tormento. [3] Anche la
gloria di coloro che ora sono stati giustificati dalla mia legge, (di) quelli
che avevano intelligenza nella loro vita e (di) quelli che hanno piantato nel
loro cuore la radice della sapienza Ä allora il loro splendore sarà
glorificato con mutamenti e la somiglianza del loro volto si convertirà nella
luce della loro bellezza, perché possano prendere e ricevere il mondo che non
muore, che (per) allora è promesso loro. [4] Per questo infatti di più
gemeranno quelli che verranno allora, perché hanno disprezzato la mia legge e
hanno chiuso le loro orecchie per non ascoltare la sapienza e non ricevere
l'intelligenza. [5] Quando dunque vedranno che allora coloro su cui ora si sono
innalzati saranno innalzati e glorificati più di loro, e (che) saranno mutati
gli uni e gli altri, quelli nello splendore degli angeli ed essi in stupore di
visioni e nella vista di somiglianze, di più si scioglieranno. [6] Prima
infatti vedranno, e dopo andranno per essere tormentati.
LII
[1]
E risposi e dissi: "Come errano coloro per i quali è custodita (per)
allora la maledizione! [2] Ma perché dunque facciamo ancora lutto su coloro che
muoiono, o perché piangiamo su coloro che vanno nello Sheol? [3] Si
custodiscano i lamenti per il principio del tormento futuro e si serbino le
lacrime per l'avvento della perdizione di allora! [4] Ma anche, di contro a ciò,
dirò: [5] e i giusti, che faranno ora? [6] Rallegratevi per la sofferenza che
ora patite! E perché infatti guardate al declino dei vostri nemici? [7]
(Piuttosto) preparate le vostre anime per quel che è custodito per voi e
approntate le vostre anime alla mercede disposta per voi".
LIII
LIV
(Preghiera
di Baruc)
[1]
E invocai il Potente e dissi: "Tu solo Signore conosci in anticipo le
altezze del mondo e fai venire con la tua parola quel che accade nei tempi e
affretti contro le opere degli abitanti della terra il principio dei tempi e,
solo, conosci il termine dei momenti. [2] (Tu,) quegli cui nulla è difficile Ä
anzi, fai tutto facilmente, con un cenno; [3] tu, davanti al quale vengono le
profondità come le altezze e la cui parola servono i principi dei mondi; [4]
(tu), quegli che rivela a quanti temono quel che accadrà loro, per consolarli
di lì; [5] (che) fa conoscere opere forti a coloro che non sanno, apre la cinta
a coloro che non ne sono a conoscenza e illumina le tenebre e rivela le cose
nascoste a quanti sono senza macchia, quelli che nella fede si sono sottomessi a
te e alla tua legge; [6] tu hai mostrato al tuo servo questa visione: rivelami
anche la sua interpretazione. [7] So infatti di aver ricevuto una parola
relativa a quanto ti avevo chiesto, e (che) mi hai fatto sapere con quale voce
lodarti o da quali membra far salire a te gloria e giubilo. [8] Se infatti le
mie membra divenissero bocche e i capelli del mio capo voci, neppure così
potrei renderti gloria o glorificarti come conviene, né potrei narrare la tua
gloria o dire la magnificenza del tuo decoro.
LV
[1]
E accadde: quando ebbi terminato di dire le parole di questa preghiera sedetti lì,
sotto un albero, per riposarmi all'ombra dei rami. [2] Ed ero meravigliato e
stupito, e consideravo nei miei pensieri la moltitudine della beatitudine che i
peccatori, sulla terra, avevano rigettato da s‚, e il grande tormento che
avevano spregiato, pur sapendo che sarebbero stati tormentati perché peccavano.
[3] E mentre pensavo a ciò e a cose simili a queste, ecco, fu inviato a me
l'angelo Ramaele, quello che presiede alle visioni di verità, e mi disse: [4]
"Perché si intorbida il tuo cuore, Baruc? E perché si turba il tuo
pensiero? [5] Se infatti hai udito solo l'annuncio del giudizio (e ne) sei stato
così scosso, cosa (sarà) quando lo vedrai con i tuoi occhi, apertamente? [6] E
se sei così disfatto dall'attesa, poiché attendi il giorno del Potente, cosa
(sarà) quando giungerai al suo avvento? [7] E se hai tremato tutto alla parola
della notizia del tormento di coloro che hanno mancato, quanto più (tremerai)
quando l'opera stessa rivelerà cose stupefacenti? [8] E se hai udito i nomi dei
beni e dei mali che allora saranno, e ti sei addolorato, cosa (sarà) quando
vedrai quel che la Grandezza rivelerà, che accuserà gli uni e delizierà gli
altri?
LVI
[1]
Tuttavia, poiché hai chiesto all'Altissimo di rivelarti l'interpretazione della
visione che hai visto, sono stato inviato io a parlarti, [2] perché il Potente
ti ha fatto conoscere i corsi dei tempi passati e di quelli che passeranno nel
suo mondo, dal principio della sua creazione e fino al suo compimento: di quelli
che (passano) nell'inganno e di quelli che (passano) nella verità.
LVII
[1]
E dopo queste hai visto delle acque luminose: questa è la fonte di Abramo (ed)
anche le sue generazioni, e l'avvento di suo figlio e del figlio di suo figlio e
di quelli che somigliano a loro. [2] Perché in quel tempo, presso di loro, la
legge aveva nome, senza libro, e le opere dei comandamenti erano allora compiute
e la fede nel giudizio futuro era allora generata e la speranza nel mondo
rinnovato era allora edificata ed era piantata la promessa della vita che
sarebbe venuta dopo. [3] Queste sono le acque luminose che hai visto.
LVIII
[1]
E le terze acque nere che hai visto, questa è la commistione di tutti i peccati
che poi hanno commesso i popoli, dopo la morte di quei giusti, e l'empietà
della terra d'Egitto, perché furono empi nella sottomissione cui sottoposero i
figli di quelli. [2] Tuttavia anch'essi da ultimo perirono.
IX
[1]
E le quarte acque luminose che hai visto, questo è l'avvento di Mosè e di
Aronne e di Maria e di Giosuè figlio di Nun e di Caleb e di tutti quelli che
somigliano a loro. [2] In quel tempo infatti la lampada della legge eterna
illuminò tutti quelli che sedevano nelle tenebre affinché facesse conoscere a
quanti credevano la promessa della loro mercede e a quanti rinnegavano il
tormento del fuoco custodito per loro. [3] Ma anche i cieli in quel tempo furono
presi dal loro luogo e (quelli) che (erano) sotto il trono del Potente furono
scossi, quando egli teneva Mosè presso di s‚. [4] Gli mostrò infatti i molti
ammonimenti con le osservanze delle leggi e il compimento del tempo, come (ha
mostrato) anche a te, e, ancora, la somiglianza di Sion e le misure di quella
che sarebbe stata fatta e la somiglianza del santuario di ora.
[1]
E le quinte acque nere che hai visto piovere, queste sono le opere che facevano
gli Amorrei e gli incantesimi delle loro magie, che facevano, e i mali dei loro
misteri e la commistione della loro contaminazione. [2] Ma anche Israele si
contaminò allora nei peccati, nei giorni dei giudici, pur vedendo i molti segni
che erano (compiuti) da colui che li aveva fatti.
LXI
[1]
E le seste acque luminose che hai visto, questo è il tempo in cui furono
generati David e Salomone, [2] e in quel tempo avvenne l'edificazione di Sion e
la consacrazione del santuario. E allora fu effuso molto sangue di popoli che
avevano peccato, e (furono) molte le offerte che allora vennero offerte per la
consacrazione del santuario. [3] E la pace e la tranquillità erano stabili in
quel tempo, [4] e si ascoltava la sapienza nell'assemblea e la ricchezza di
intelligenza era magnificata nelle riunioni [5] e le feste di santità erano
celebrate nella bontà e in molta delizia [6] e il giudizio dei governanti era
allora visto privo di inganno e la giustizia dei comandamenti del Potente era
compiuta nella verità [7] e la terra (d'Israele), che allora, in quel tempo,
aveva trovato misericordia, anche perché i suoi abitanti non peccavano, era
glorificata più di tutte le terre e la città di Sion dominava allora su tutte
le terre e le regioni. [8] Queste sono le acque luminose che hai visto.
LXII
[1]
E le settime acque nere che hai visto, questa è la perversione del pensiero di
Geroboamo, che pensò di fare due vitelli d'oro, [2] e tutte le empietà che
commisero i re che furono dopo di lui [3] e la maledizione di Gezabele e
l'idolatria che Israele praticò in quel tempo [4] e la ritenzione della pioggia
e le carestie che vi furono, fino al punto che le donne mangiarono i frutti dei
loro ventri, [5] e il tempo della loro cattività, che venne sulle nove tribù e
mezzo, perché erano in molti peccati. [6] E venne Salmanasar, re degli Assiri,
e li fece prigionieri. [7] Sui popoli poi si dovrebbe dire molto, quanto furono
scellerati e empi sempre, né mai furono giustificati. Queste sono le settime
acque nere che hai visto.
LXIII
[1]
E le ottave acque luminose che hai visto, questa è la giustizia e la
rettitudine di Ezechia, re di Giuda, e la sua buona (sorte), che venne su di
lui. [2] Quando, infatti, Sennacherib fu mosso a perire e la sua ira lo agitava:
come sarebbe perita infatti anche la moltitudine dei popoli che erano con lui?,
[3] quando (dunque) udì il re Ezechia le (cose) che pensava il re assiro Ä di
venire e impadronirsi di lui e far perire il suo popolo, le due tribù e mezzo
che erano rimaste... ma pure Sion voleva distruggere Ä, allora Ezechia confidò
nelle sue opere e sperò nella sua giustizia e parlò con il Potente e disse:
[4] "Vedi che, ecco, è pronto Sennacherib a farci perire e a vantarsi e ad
insuperbire per aver fatto perire Sion".
LXIV
[1]
E le none acque nere che hai visto, questa è tutta l'empietà che fu ai giorni
di Manasse, figlio di Ezechia, [2] perché fu molto empio e uccise i giusti e
piegò il giudizio e effuse sangue innocente e con violenza contaminò donne
sposate e distrusse altari e soppresse le loro offerte e fece uscire i
sacerdoti, perché non prestassero servizio nel santuario. [3] E fece una
immagine a cinque facce: quattro di loro guardavano i quattro venti e la quinta
(era) sul capo dell'immagine, come contro lo zelo del Potente. [4] E allora uscì
l'ira da davanti il Potente, perché Sion fosse sradicata, come anche è
accaduto ai vostri giorni. [5] Ma anche sulle due tribù e mezzo fu emanata una
sentenza, perché anch'esse fossero fatte prigioniere, come hai visto ora. [6] E
fino a così fu grande l'empietà di Manasse, da allontanare dal santuario la
gloria dell'Altissimo. [7] Per questo Manasse in questo tempo è stato chiamato
empio e da ultimo la sua dimora fu nel fuoco. [8] Infatti, pur essendo stata
udita la sua invocazione presso l'Altissimo, da ultimo, quando cadde nel cavallo
di bronzo e si liquefece il cavallo di bronzo e accadde allora per lui un segno,
[9] di fatto non era vissuto in modo perfetto né di fatto era degno, se non di
sapere (fin) da allora da chi da ultimo avrebbe dovuto essere tormentato. [10]
Chi può beneficare, infatti, può anche tormentare.
LXV
[1]
Così era empio Manasse, e nel suo tempo pensava come se il Potente non avrebbe
chiesto conto di queste cose. [2] Queste sono le none acque nere che hai visto.
LXVI
[1]
E le decime acque luminose che hai visto, questa è la limpidezza delle
generazioni di Giosia, re di Giuda, perché in quel tempo lui solo era
sottomesso al Potente con tutto il suo cuore e con tutta la sua anima. [2] E lui
purificò la terra dagli idoli e santificò tutti i vasi che erano stati resi
impuri e restituì le offerte all'altare e levò il corno dei santi e esaltò i
giusti e glorificò tutti i sapienti in intelligenza e fece tornare i sacerdoti
al loro servizio e estirpò e fece perire incantatori e maghi e negromanti dalla
terra; [3] e non solo uccise gli empi che vivevano, ma anche le ossa di coloro
che erano morti furono tratte fuori dai sepolcri e fecero bruciare nel fuoco.
[4] E stabilì le feste e i sabati nei loro sacri riti, e fece bruciare nel
fuoco gli impuri e i falsi profeti, che avevano fatto errare il popolo, anche
loro fece bruciare nel fuoco, e il popolo che aveva obbedito loro, vivi li gettò
nella valle del Cedron e li coprì di pietre. [5] E fu zelante nello zelo del
Potente con tutta la sua anima, e in quel tempo, solo, fu fermo nella legge, al
punto da non lasciare alcuno incirconciso o empio in tutta la terra, tutti i
giorni della sua vita. [6] Questi è quegli che ha preso un profitto eterno, e
lui sarà glorificato presso il Potente più di molti nell'ultimo tempo. [7] Per
costui infatti e per quelli che gli somigliano sono state create e preparate le
preziose glorie di cui prima ti ho detto. [8] Queste sono le acque luminose che
hai visto.
LXVII
[1]
E le undicesime acque nere che hai visto, questo è il male che ora capita a
Sion. [2] Oh! pensi che gli angeli non provino dolore davanti al Potente perché
così è stata consegnata Sion e perché, ecco, i popoli si vantano nei loro
cuori e le assemblee davanti ai loro idoli e dicono: "E' stata calpestata
quella che per molto tempo aveva calpestato ed è stata sottomessa quella che
sottometteva?". [3] Pensi che di ciò gioisca l'Altissimo o (che) il suo
nome (ne) sia glorificato? [4] Ma cosa sarà del suo giusto giudizio?
LXVIII
[1]
E le dodicesime acque luminose che hai visto, questo è il detto. [2] Verrà
infatti un tempo dopo ciò e cadrà il tuo popolo in una calamità, così che
correranno il pericolo di perire tutti insieme. [3] Tuttavia saranno salvati e i
loro avversari cadranno davanti a loro [4] ed essi avranno per un (certo) tempo
grande delizia. [5] E in quel tempo, dopo poco, Sion sarà riedificata e si
ripristineranno le sue offerte e i sacerdoti torneranno al loro servizio e
ancora verranno i popoli per glorificarla, [6] tuttavia non pienamente, come in
precedenza. [7] Ma accadrà dopo ciò: sarà la caduta di molti popoli. [8]
Queste sono le acque luminose che hai visto.
LXIX
[1]
Le ultime acque che hai visto, infatti, che erano più nere di tutte le
precedenti Ä quelle che furono dopo il numero delle dodici raccolte insieme Ä,
riguardano tutto il mondo. [2] L'Altissimo le ha separate infatti (fin) da prima
perché lui solo sa quel che capiterà. [3] Infatti, (quanto al)le (azioni)
cattive degli empi, che sarebbero state (compiute) davanti a lui, (egli) ha
previsto i loro sei modi, [4] e ha previsto (pure) i sei modi delle buone azioni
dei giusti, che sarebbero state compiute davanti a lui, fatta eccezione di quel
che avrebbe fatto (lui stesso) al compimento del mondo. [5] Per questo né le
acque nere (stanno) con le nere né le luminose con le luminose: è infatti il
compimento.
LXX
[1]
Ascolta dunque l'interpretazione delle ultime acque nere, che verranno dopo le
nere. Questo è il detto. [2] Ecco, giorni verranno e accadrà, quando sarà
maturo il tempo del mondo e verrà la mietitura dei suoi semi, dei cattivi e dei
buoni: il Potente farà venire sulla terra e i suoi abitanti e sui suoi
governanti turbamento degli spiriti e istupidimento del cuore. [3] E si
odieranno l'un l'altro e si inciteranno l'uno contro l'altro alla guerra e gli
ignominiosi domineranno gli onesti e si innalzeranno i vili sui gloriosi [4] e i
molti saranno consegnati ai pochi e quelli che non erano alcunché domineranno i
forti e prevarranno i miseri sui ricchi e gli empi si leveranno sui valorosi [5]
e taceranno i sapienti e parleranno gli stolti e allora non sarà saldo il
pensiero degli uomini, neppure l'intelligenza dei potenti, né sarà salda la
speranza di coloro che sperano. [6] E accadrà: quando saranno accadute le cose
predette, cadrà la confusione in tutti gli uomini, e alcuni cadranno in guerra
e alcuni si corromperanno nei dolori e alcuni saranno insidiati da quelli che
sono loro. [7] L'Altissimo rivelerà i popoli che prima aveva approntato e
verranno e combatteranno con i governanti che allora saranno rimasti. [8] E
accadrà: chiunque scamperà alla battaglia morrà nella sommossa; e chi scamperà
alla sommossa brucerà nel fuoco; e chi scamperà al fuoco perirà di fame. [9]
E accadrà: chiunque scamperà e sfuggirà a tutte le cose predette, a coloro
che vinsero e (a coloro) che furono vinti, (costoro) saranno consegnati nelle
mani del mio servo, l'Unto: [10] tutta la terra infatti divorerà i suoi
abitanti.
LXXI
[1]
La terra santa però avrà misericordia del suo e proteggerà in quel tempo i
suoi abitanti. [2] Questa è la visione che hai visto e questa è la sua
interpretazione. [3] Io poi sono venuto per dirti questo perché è stata udita
la tua invocazione presso l'Altissimo.
LXXII
[1]
Ascolta anche (questo) sulle acque luminose che saranno al compimento, dopo
quelle nere. Questo è il detto. [2] Dopo che saranno venuti i segni che prima
ti ho detto, quando saranno turbati i popoli e sarà venuto il tempo del mio
Unto, egli chiamerà tutti i popoli e ne farà vivere alcuni e altri ne ucciderà.
[3] Questo dunque verrà sui popoli che vivranno dopo ciò. [4] Ogni popolo che
non conoscerà Israele e che non avrà calpestato il seme di Giacobbe, esso vivrà.
[5] E questo affinché alcuni popoli si sottomettano al tuo popolo. [6] Tutti
coloro, invece, che avranno dominato su di voi o che vi avranno conosciuto,
tutti costoro saranno consegnati alla spada.
LXXIII
E
accadrà: dopo che avrà umiliato tutto quanto è al mondo e si sarà seduto in
pace, per sempre, sul trono del suo regno, allora (l'Unto) si rivelerà in
delizia e si vedrà il riposo. [2] E allora la guarigione discenderà, in ombra,
e la malattia si allontanerà e cura e dolore e gemiti passeranno (via) dagli
uomini e tornerà la gioia in tutta la terra. [3] E nessuno più morrà, se non
nel suo tempo, né accadrà, all'improvviso, alcuna avversità. [4] E giudizi e
offese e litigi e vendette e sangue e desideri e invidia e odio e tutto quanto
somiglia loro, rimossi, andranno alla condanna: [5] sono loro infatti le
(passioni) che hanno riempito questo mondo di mali e per esse soprattutto era
turbata la condotta degli uomini. [6] E verranno gli animali dalla foresta e
serviranno gli uomini e aspidi e dragoni usciranno dalle loro caverne per essere
sottomessi ad un bimbo. [7] E le donne allora non avranno più sofferenza quando
genereranno, né saranno tormentate quando daranno il frutto del ventre.
LXXIV
[1]
E accadrà in quei giorni: non faticheranno i mietitori né lavoreranno quelli
che edificano: da se stesse infatti correranno le opere, con coloro che le
fanno, in grande riposo. [2] Perché quel tempo è il compimento di quel che è
corruttibile e il principio di quel che è incorruttibile. [3] Per questo le
(cose) predette accadranno in esso; per questo sarà lontano dai cattivi e
vicino per coloro che non muoiono. [4] Queste sono le ultime acque luminose
venute dopo le ultime acque nere".
LXXV
[1]
E risposi e dissi: "Mio Signore, chi imiterà la tua grazia? Essa infatti
è incomprensibile. [2] O chi indagherà la tua misericordia che non ha fine?
[3] O chi comprenderà la tua intelligenza? [4] O chi potrà narrare i pensieri
della tua mente? [5] O chi tra i nati (di donna) si aspetterà di giungere ad
essi, se non colui di cui tu hai misericordia e che proteggi? [6] Perché, se tu
non hai misericordia degli uomini, quanti (sono) sotto la tua destra non possono
giungere ad essi, se non coloro che, (annoverati) in numeri rinomati, possono
essere chiamati.
LXXVI
[1]
E rispose e mi disse: "Poiché ti è stata interpretata la rivelazione di
questa visione, come avevi pregato, ascolta la parola dell'Altissimo, affinché
tu sappia quel che ti capiterà dopo ciò. [2] Perché (te ne) andrai sì da
questa terra, tuttavia non alla morte, ma alla custodia dei tempi.
LXXVII
[1]
E io, Baruc, (me ne) andai di lì e venni presso il popolo e li radunai, dal
grande fino al piccolo, e dissi loro: [2] "Ascoltate, figli di Israele!
Vedete quanti siete rimasti delle dodici tribù d'Israele. [3] A voi e ai vostri
padri il Signore ha dato la legge, piuttosto che a tutti i popoli, [4] e poiché
i vostri fratelli hanno trasgredito i comandamenti dell'Altissimo, (egli) ha
fatto venire su di voi e su di loro la vendetta, e non ha risparmiato i primi,
ma ha dato anche gli ultimi alla prigionia né ne ha lasciato un resto. [5] Ma
ecco, voi siete qui con me. [6] Se dunque correggerete le vostre vie, non
andrete anche voi come andarono i vostri fratelli, ma loro verranno a voi, [7]
perché è misericordioso colui cui voi rendete culto, ed è protettore colui in
cui sperate, ed è veritiero, per fare il bene e non il male. [8] Ecco, non
avete visto quel che è capitato a Sion? [9] O forse pensate che il luogo abbia
peccato, e per questo sia stato distrutto; o (che) la terra abbia mancato, e per
questo sia stata consegnata? [10] E non sapete che per voi, che avete peccato,
è stato distrutto quello che non aveva peccato, e per coloro che erano stati
scellerati è stato consegnato agli avversari, esso, che non aveva
mancato?".
[16]
Se dunque guarderete alla legge e veglierete nella sapienza non mancherà la
lampada e il pastore non verrà meno e la fonte non seccherà. [17] Tuttavia,
come mi avete detto, io scriverò anche ai vostri fratelli in Babilonia e manderò
(la lettera) tramite uomini; e scriverò così anche alle nove tribù e mezzo e
manderò (la lettera) tramite un uccello".
LXXVIII
[1]
Lettera di Baruc, figlio di Neria, che (egli) scrisse alle nove tribù e mezzo.
Sono queste le parole della lettera che Baruc, figlio di Neria, mandò alle nove
tribù e mezzo che erano al di là del fiume, in cui erano scritte queste cose:
LXXIX
[1]
Dunque, fratelli miei, sappiate prima cosa è capitato a Sion, che salì contro
di noi Nabucodonosor, il re di Babilonia. [2] Peccammo infatti contro colui che
ci aveva fatto (e) non custodimmo i comandamenti che ci aveva comandato, ma
neppure ci castigò come meritavamo. [3] Quel che è capitato a voi è capitato
infatti anche a noi, affinché ancor più patissimo.
LXXX
[1]
Ed ora, fratelli miei: quando gli avversari ebbero circondato la città, furono
mandati (alcuni) angeli dell'Altissimo e abbatterono la fortificazione del
robusto muro e fecero rovinare i suoi fermi angoli di ferro, che non potevano
essere sradicati. [2] Tuttavia essi occultarono i vasi santi, perché non
fossero resi impuri dagli avversari. [3] E quando ebbero fatto questo, allora
consegnarono agli avversari il muro, abbattuto, e la casa, rapinata, e il
tempio, incendiato, e il popolo, vinto per essere consegnato, così che gli
avversari non si vantassero e dicessero: "Così abbiamo potuto, al punto di
distruggere in guerra anche la casa dell'Altissimo".
LXXXI
[1]
Ma udite anche una parola a consolazione. [2] Io infatti facevo lutto su Sion e
invocai misericordia dall'Altissimo e dissi: [3] "Queste cose sussisteranno
fino alla fine? E sempre verranno su di noi questi mali?". [4] E il Potente
fece secondo la moltitudine della sua misericordia e l'Altissimo secondo la
grandezza della sua clemenza, e mi rivelò una parola, perché fossi consolato,
e mi mostrò delle visioni, perché non mi addolorassi più, e mi ha fatto
conoscere i misteri dei tempi e mi ha mostrato l'avvento dei momenti.
LXXXII
[1]
Per questo, fratelli miei, vi ho scritto come sarete consolati della moltitudine
dei dolori. [2] Sappiate che il nostro Fattore ci vendicherà di tutti i nostri
avversari, secondo tutto quello che hanno fatto a noi e in noi, e che sono
piuttosto vicini il compimento che farà l'Altissimo e la sua misericordia, che
verrà, e (che) non è lontano il compimento del suo giudizio.
LXXXIII
[1]
L'Altissimo infatti affretterà, sì, i suoi tempi e farà venire i suoi momenti
e giudicherà coloro che (vivono) nel suo mondo [2] e visiterà davvero ogni
cosa, attraverso tutte le loro opere, poiché furono peccatori, [3] e scruterà
i pensieri nascosti e tutto (quel) che è posto nelle stanze di tutte le membra,
che (è) nell'empietà, e (lo) farà uscire all'aperto, davanti a chiunque, con
rimprovero.
LXXXIV
[1]
Io dunque da vivo vi ho istruito. Vi ho detto infatti di imparare di più i
comandamenti del Potente, che vi ha educato, e, prima di morire, porrò davanti
a voi pochi comandamenti del suo giudizio. [2] Rammentate che un tempo Mosè ha
fatto testimoniare contro di voi il cielo e la terra e ha detto: "Se
trasgredirete la legge sarete dispersi, e se la osserverete sarete
custoditi". [3] E anche altre (cose) vi diceva quando eravate insieme,
dodici tribù, nel deserto. [4] E dopo la sua morte le rigettaste da voi, e per
questo vi sono successe le (cose) che erano state predette. [5] Ed ora: Mosè ve
(le) diceva prima che vi capitassero, ed ecco, sono capitate: infatti avete
abbandonato la legge. [6] Anch'io, ecco, vi dico, dopo che avete patito, che, se
obbedirete a quel che vi è stato detto, riceverete dal Potente ogni cosa posta
e custodita per voi.
LXXXV
[1]
Ancora poi sappiate che nei tempi precedenti e nelle generazioni di prima i
nostri padri avevano (come) aiuti giusti e profeti e santi. [2] Ma (anche) noi
fummo nella nostra terra, ed essi ci aiutavano, quando peccavamo, e invocavano
per noi colui che ci ha fatto, perché confidavano nelle proprie opere, e il
Potente li udiva e ci era propizio. [3] Ora però i giusti sono stati radunati e
i profeti si sono addormentati e anche noi siamo usciti dalla nostra terra e
Sion ci è stata tolta e non abbiamo alcunché ora, se non il Potente e la sua
legge. [4] Se dunque correggeremo e rinsalderemo i nostri cuori, riceveremo
tutto quel che abbiamo perduto e (cose) che sono molto più eccellenti di quelle
che abbiamo perduto, di molte volte. [5] Quel che abbiamo perduto infatti era
soggetto a corruzione e quel che riceveremo è incorruttibile.
LXXXVI
[1]
Quando dunque riceverete la lettera, leggetela nelle vostre assemblee con
sollecitudine [2] e meditatela, soprattutto nei giorni dei vostri digiuni. [3] E
rammentatevi di me, tramite questa lettera, come anch'io mi rammento di voi, in
essa e sempre.
[1]
E accadde: quando ebbi compiuto tutte le parole di questa lettera e l'ebbi
scritta con sollecitudine fino al suo compimento, l'arrotolai e sigillai con
cura e la legai al collo dell'aquila e lasciai (questa) e la mandai.
Fine
del libro di Baruc, figlio di Neria.