Epistola di Tito
EPISTOLA
DI TITO DISCEPOLO DI PAOLO
[1,
1 (1-26)] Grande e onorabile è la promessa divina che il Signore, di sua bocca,
fece ai santi e agli immacolati asserendo di dare loro "quanto occhi non
videro, orecchie non udirono né mai è entrato nel cuore dell'uomo e sarà per
tutti i secoli qualcosa di incomparabile e inafferrabile".
[2]
Felici dunque, coloro che non macchiarono la propria carne con la concupiscenza
di questo secolo, ma muoiono a questo mondo per poter vivere per Dio. Ad essi,
la carne e il sangue non manifestarono misteri mortiferi, in loro, invece,
risplendette lo stillicidio superno dello spirito e indicò ad essi le cose
migliori di modo che in questo... e nella peregrinazione sulla nostra terra
manifestino un aspetto angelico. Il Signore ha assicurato che costoro devono
essere chiamati angeli.
[3]
Chiama dunque esercito celeste questi che non si sono contaminati con le donne.
Chiama vergini quelle che non sono legate ai maschi, secondo quanto detto
dall'apostolo di Cristo e cioè che le donne non sposate pensano giorno e notte
le cose di Dio pronte ad agire ed a piacere a lui soltanto: esse non sono di
quelle che promettono a parole e rinnegano poi con i fatti.
[4]
Perché dunque una vergine già sposata a Cristo avrà da congiungersi con un
uomo carnale? Non è giusto, infatti, aver cura di un uomo e servire a lui
piuttosto che a Dio. Tu, vergine, hai ripudiato Cristo al quale eri sposata! Ti
sei distolta da lui, tu che cerchi di restare soggetta ad un altro! O verginità
bella da custodire con amore fino al termine della vita umana! O vita
continente, se i santi pagano i debiti umani, tu svanì sci! O corpo già sotto
il giogo della legge divina, eppure ancora sempre teso verso la lussuria! O
stato già crocifisso a questo mondo, eppure operante ancora al suo modo!
Alle
vergini consacrate a Cristo
[2,
1 (20-82)] Se l'apostolo Paolo proibisce l'accesso all'Eucaristia della donna
sposata che è in relazione adulterina con un altro uomo, tanto più questo vale
allorché si tratta di una santa consacrata a Cristo! Sei in una ripugnante
comunione con questo mondo, e pensi di essere ancora degna del sangue di Cristo
o di unirti al suo corpo!
[2]
Ma così non va: se ti cibi indegnamente della carne del Signore, invece della
vita tu prendi il fuoco del tuo castigo eterno. Mentre vuoi piacere, o vergine,
la tua volontà subito pecca, giacché l'evangelista afferma che non bisogna
servire a due padroni: quando si ascolta uno, si offende l'altro. Così anche
tu, o vergine, mentre vuoi piacere all'uomo disprezzi Dio.
[3]
Contempla gli esempi degli antichi! Medita sulla figlia di Iefte: accettando
liberamente di portare a compimento la promessa del padre offrendosi volentieri
in sacrificio al Signore, dimostrava anzitutto la sua relazione con Dio; prese
con sé altre vergini che per sessanta giorni piansero, per i monti, la sua
verginità. Misteri luminosi sono questi, che già fin da principio
preannunciano il futuro: una vergine si unisce ad un'altra vergine e piange, per
amore, i pericoli della sua carne, fino al giorno in cui verrà il giorno della
ricompensa.
[4]
E giustamente si parla di sessanta giorni, indicando così la sessagesima
ricompensa della santità che il lottatore si conquista a prezzo di molti
dolori. L'apostolo insegna, infatti: "Non veniamo meno, dice, nelle
sofferenze terribili, nella tribolazione, nella povertà; sopportiamo ingiurie,
resistiamo nella persecuzione; ma non siamo abbandonati giacché portiamo nei
nostri corpi la passione di Cristo. Perciò certamente non saremo vinti".
[5]
Un altro esempio ce l'ha lasciato lo stesso apostolo prospettando la sua
sfortuna e dicendo: "Ebbi molte tribolazioni, spesso fui in prigione, oltre
ogni modo sotto le sferze, sovente in pericoli di morte, per cinque volte
ricevetti dagli Ebrei i quaranta colpi meno uno, tre volte fui battuto con le
verghe, una volta fui lapidato, feci naufragio tre volte, ho passato un giorno e
una notte in alto mare; spesso fui in viaggi, in pericoli di fiumi, in pericoli
dovuti ai briganti, in pericoli da parte di quelli della mia stirpe, pericoli di
ogni genere da parte degli infedeli, pericoli nel deserto, pericoli nelle città,
pericoli da parte dei pagani, pericoli nei falsi fratelli; mi trovai in
tribolazioni molteplici e dure fatiche, in veglie frequenti, nella fame e nella
sete, in molti digiuni, in freddo e nudità del corpo e in angustia spirituale,
oltre le preoccupazioni che non toccano direttamente la mia sofferenza. Ed in
tutte queste cose non sono venuto meno perché il mio compagno era Cristo e lo
è tuttora".
[6]
Oh quante sono le tribolazioni attraverso le quali bisogna passare per giungere
alla gloria! Inoltre, ed è parola del Signore, "Colui ch'io amo - dice -
rimprovero e castigo", per mettere alla prova l'uomo giusto, come oro nel
crogiolo. Quale gioia vi sarà per il suo corpo allorché, nel secolo futuro,
potrà udire la voce del suo Signore, che dice: "Oh che vergine, che donna!
Questo è il mistero della risurrezione che voi mi indicate!".
[7]
Dove sei tu che hai rallegrato la tua giovinezza con un malvagio, nonostante che
l'apostolo attesti che il sangue e la carne non conquisteranno il regno dei
cieli? La legge, inoltre, afferma: l'uomo non si vanti della sua forza, ma
confidi piuttosto nel Signore; e Geremia attesta: "Maledetto colui che pone
la sua fiducia nell'uomo"; e nei Salmi è detto: "E' meglio sperare
nel Signore piuttosto che sperare negli uomini". Perché dunque non hai
paura ad abbandonare il Signore e a sperare in un uomo che nel giorno del
giudizio non ti salverà, ma anzi ti porterà alla rovina?
[3,
1 (83-128)] Osserva questo racconto e impara queste azioni: un giardiniere aveva
una figlia vergine. Era la sua unica figlia, perciò supplicò Pietro di fare
una preghiera per lei. Dopo che ebbe pregato, l'apostolo gli disse: "Il
Signore vi concederà ciò che è meglio per la sua anima". E subito la
fanciulla cadde morta.
[2]
Un guadagno prezioso e a Dio gradito è fuggire la superbia della carne e
dominare l'effervescenza del sangue! Ma quel vecchio diffidente, non conoscendo
il valore della grazia celeste, ignorando cioè i benefici divini, domandò a
Pietro che gli risuscitasse la sua figlia unica.
[3]
Colui che adultera il proprio corpo si rende simile all'empio. E' per questo che
il posto dell'empio non fu più trovato, come proclama David: "Lo cercai e
più non lo trovai". Come quelli che si erano indignati per la morte.
[4]
Queste cose dunque sono state scritte per noi per i quali è giunta la fine dei
secoli. Non c'è dubbio: se una vergine fidanzata a Cristo, è trovata con un
altro uomo, devono essere processati tutti e due davanti al tribunale degli
anziani, cioè ad Abramo, Isacco e Giacobbe che hanno il compito di esaminare le
cose dei loro figli. Allora i padri rinnegheranno i loro figli come malfattori.
Ed i maligni, nel tormento della loro pena, esclameranno: "Ascoltaci,
Signore Dio, poiché Abramo, nostro padre, non ci riconosce, Isacco e Giacobbe
ci hanno rinnegato".
[5]
I figli dunque devono fare in modo di trovarsi nel seno del padre Abramo. Nel
suo ricordo devono agire in modo degno di lode, e non fare come le figlie di
Sion che lo Spirito santo rimprovera a mezzo di Isaia: "Uscirono insieme
nelle piazze, a testa alta, divertendosi; e poi si sposavano con i maschi per le
strade di Gerusalemme, ammucchiando iniquità fino al cielo. Il Signore, perciò,
se ne indignò e li diede in schiavitù sotto il re Nabucodonosor per
settant'anni".
[6]
Non diversamente sarà per voi, indisciplinati e disobbedienti, che compite cose
peggiori di quelle che fecero i primi. Alla fine dunque, come egli afferma,
sarete consegnati al perfido re Nabucodonosor, il diavolo, che verrà su di voi;
e come essi restarono settant'anni tra i dolori e poi ritornarono nel loro
paese, così saranno consegnati in potere dell'anticristo per sette anni. Ma il
tormento di questi sette anni prepara tormenti eterni.
[7]
Come essi ritornarono nel loro paese, e nuovamente piombarono in dolori, così
ora dopo la morte di ogni persona l'anima sarà tormentata fino al giorno del
giudizio. Dopo che la bestia sarà fatta a pezzi, ci sarà la prima
risurrezione: le anime perverse ritorneranno nelle loro abitazioni, e i loro
tormenti saranno superiori a quelli di prima.
[4,
1 (129-180)] Or dunque, bisogna combattere le opere della carne, tenendo
presente la futura vendetta. Perciò, figlie, bisogna lottare contro la carne e
il sangue affinché possiate sfuggire ai supplizi eterni, fino a quando è
concesso uno spazio, e dato il tempo: i giorni che restano per guadagnarsi la
vita sono pochi.
[2]
Perché colui che ha rinunciato alla carne, è ancora irretito dalla sua
concupiscenza? Perché tu, o vergine, che hai rinunziato all'uomo, sei avvinta
dalla sua corporea bellezza? Perché tu (eunuco volontario) dai il tuo corpo a
colei per la quale non fu creato, alla donna di un altro? Perché, contro la tua
stessa salvezza, ti sforzi di trovare la morte nell'amore?
[3]
Ascolta l'apostolo che ti dice: "Non prendete occasione dalla libertà di
Dio per una condotta carnale". Ed ancora: "Non appagate le voglie
della vostra carne. La carne, infatti, ha voglie opposte allo spirito, e lo
spirito desideri opposti alla carne: essi stanno in lotta tra loro. Non fate
dunque - egli dice - ciò che volete. Altrimenti lo Spirito di Dio non sarà con
voi".
[4]
O innata infedeltà che fa disprezzare la legge santa, che con un ingannevole
matrimonio fa perdere la vita eterna! O dolce inganno, alimentare il futuro
tormento! O sfrenato desiderio di gloria, andare contro la divina promessa! O
come sono passi fuori strada quelli che fa una vergine amando la carne di un
altro! O schietta cupidità, preda di fuoco, dignità proporzionata al delitto!
O fede infranta che fa ardere l'animo verso un estraneo! O pegno di libidine,
bellezza pronta al delitto! O segno di inganno vizioso e alimentatore di
ludibri! O seminari da membra vicinacio tenebrarum!
[5]
o celate opere ladresche che ostentano una parvenza di umiltà e di pudicizia! O
tenebrose azioni occulte, distolte per sempre dalla gloria di Cristo! O
passeggero ricordo di santità che in nome della bellezza è seguito dalla
morte! O argento di rifiuto che, come dice Isaia, non è degno di Dio! O sabato
profanato nel quale appariranno, negli ultimi giorni e tempi, le opere della
carne! O femore claudicante nel sentiero della santità che non giunge alla
dimora sicura! O miserabilissima nave affrontata dai pirati e abbandonata vuota!
O casa invasa dai ladri e derubata dei suoi vasi preziosi, mentre i custodi
dormivano! O vergine gioventù miseramente caduta dalla giustizia! O abbondanza
di fiducia mondana, povera di evo celeste! O conseguenza della lussuria, che
attira il morbo della tristezza! O sorgente di dolce veleno che emana dalla
carne una complessa seduzione! O misera casa fondata sulla sabbia! O odioso
delitto di questo tempo che manda in rovina non le proprie membra, ma quelle
degli altri! O piacere passeggero sulle onde della rovina! O complesso di
inganni! O inquieto fervore per la perdizione dell'anima! O torre lasciata
incompiuta, oggetto di scherno per tutti coloro che passano di lì!
[6]
Perché, vergine, non rifletti al prezzo celeste, prima di gettare le
fondamenta? Ti sei affrettata a cominciare, ma prima dell'inaugurazione la nuova
casa è andata miseramente in rovina! In te ha avuto compimento il proverbio e
si è realizzata la profezia: "Edificare molti edifici e lasciarli presto
invecchiare, edificare templi e città, e presto abbandonarli".
[5,
1 (181-240)] Contro questa forma di prostituzione gridava Ezechiele dicendo:
"Ti sei costruite edicole e formate alture su di ogni piazza, ad ogni
crocicchio hai costruito il tuo altare. Hai reso abominevole la tua bellezza,
allargando le tue gambe ad ogni passante e moltiplicando le tue prostituzioni.
Ecco che hai svelato la tua ignominia e scoperto la tua nudità prostituendoti
ai tuoi amanti. Per la mia vita, oracolo del Signore, la tua sorella Sodoma non
si è comportata come ti sei comportata tu e le tue figlie. Hai sorpassato i
misfatti di Sodoma, tua sorella. Samaria non ha commesso neppure la metà dei
tuoi peccati. In tutte le tue azioni tu hai moltiplicato i tuoi abomini al di
sopra delle tue sorelle. Arrossisci dunque e porta la tua onta sul tuo
capo".
[2]
Quante volte castighi e flagelli di Dio non ci hanno risparmiato, e
ciononostante nessuno prende in cuor suo la parola di Dio provvedendo alla sua
vita futura! Gerusalemme, che ha la legge, non ha forse peccato di più di
Sodoma e Gomorra che non avevano la legge? Gerusalemme, che ha figli e figlie
della Chiesa sotto il segno della fede, ha agito invece in conformità di
Samaria forgiata ad immagine del mondo.
[3]
Dell'inaudita prevaricazione di questo popolo nuovo, l'apostolo dice: "Si
sente dire che tra voi c'è un caso di impudicizia di tal genere che neppure si
ha tra i pagani, a tal punto che uno conviva con la moglie di suo padre. E voi
siete ancora gonfi d'orgoglio, invece di piangere affinché venisse eliminato di
mezzo a voi colui che ha commesso una tale vergogna. Io, corporalmente assente,
ma ben presente spiritualmente, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo,
ritenni che colui che ha agito così sia da consegnare a Satana".
[4]
o invenzione del diavolo e conquista di perdizione! Invece di miele prendere un
veleno, cioè la moglie del padre: come la sposa consacrata a Cristo che tu
aneli di avere! Non hai tu riflettuto, o uomo, a quanto ti dice la sapienza: la
concupiscenza di un eunuco volontario svergina la giovane?
[6]
Ed anche oggi perdono la natura angelica coloro che anelano di abitare con
figlie estranee, come afferma Isaia: "Guai a coloro che aggiungono casa a
casa, campo a campo, fino a tanto che non vi resti più spazio". Ed in
Michea si legge: piangete la casa che vi siete congiunta e prendetevi la
punizione della sua indignazione.
[7]
Ecco dunque che è necessario portare il giogo, cioè osservare la disciplina di
Dio. Anche il Signore dice: "Prendete su di voi il mio giogo": inoltre
è detto "nella sua gioventù", cioè nella sua speranza. Egli ordina
dunque di conservare la salvezza nello stato di scapolo, sicché ognuno di voi
resti come una torre solitaria, in conformità di quanto afferma l'evangelista
quando asserisce che una casa sopra l'altra non durerà, ma sarà presto
distrutta.
[8]
Perché dunque, uomo, ti affretti a costruire la tua rovina sulla casa di un
altro, e a perdere non solo te stesso, ma anche la sposa di Cristo che a te si
unisce?
[6,
1 (241-315)] Anche se immune da stupro, tu pecchi per il fatto stesso che
mantieni relazioni con donne. Il Signore dice nel Vangelo: "Chi guarda una
donna con desiderio, in cuor suo ha già commesso adulterio con lei". E'
perciò chiaro e palese quanto c'è da fare da coloro che vogliano vivere per
Dio.
[2]
In Daniele leggiamo che quei falsi anziani bramando la bellezza di Susanna e non
riuscendo a consumare lo stupro la calunniarono, e quegli scellerati la
denunziarono al tribunale e così la fecero stare davanti a loro a capo scoperto
per bearsi delle sue forme; ma con tutto ciò non poterono sfuggire la condanna
a morte.
[3]
Tanto più, quando giungerà l'ultimo giorno! Che cosa pensi che farà Cristo
con coloro che diedero le sue membra alla bellezza d'una prostituta? A
conoscenza delle cose future, l'ha profetizzato l'apostolo, dicendo: "Non
lasciatevi irretire dalla tentazione umana!".
[4]
O tentazione della libidine! Incapace di dominarsi, l'uomo si prepara la funesta
ferita sopra descritta. O tendenza della carne, fuoco nascosto nel cuore che
cova un incendio! O ignobile lotta che affonda le sue radici nella notte oscura!
O albero di seduzione dai molti frutti (celati) nei rami frondosi! O labbra
false distillanti miele, ma alla fine amare come il veleno! O eloquenza dalle
parole blande, mentre in cuore serba frecce pronte al lancio! O vano furore
dell'amore che lega i giovani come una catena!
[5]
La sapienza invece ricorda sempre le cose future, dicendo: "Figlio mio,
fuggi ogni male ed ogni cosa che gli assomiglia!". Ed inoltre: "Chi
corre nello stadio si deve astenere da tutto per poter ottenere la corona che
gli è preparata".
Agli
asceti
[6]
Perché dunque, maschio, prendi a tuo servizio una femmina? Medita sulla vita
dei santi antenati. Elia, quest'uomo nobile che ancora vive nel suo corpo, pose
al suo servizio un fanciullo al quale lasciò in ricordo il proprio mantello,
allorché, destinato al paradiso ove si trova anche Enoc, fu rapito dal secolo
presente con il suo corpo e trasportato in cielo da un carro di fuoco. O
disposizione divina che ha avuto cura del secolo futuro: Enoc, il giusto, fu dal
primo popolo incaricato di scrivere la storia dei primi uomini, mentre a
sant'Elia fu affidato il compito di registrare le gesta di questo nuovo popolo
posteriore.
[7]
Queste cose perciò variano secondo il tempo: ognuno ha la caratteristica del
suo secolo. Enoc quella della giustizia, Elia quella della volontaria
continenza. Noi dobbiamo adempiere la norma della nostra santità, come dice
l'apostolo: "Sia nel corpo che nello spirito ognuno deve assomigliare al
suo genere, e il discepolo al suo maestro". Ed infatti, lo spirito di Elia
restò ad Eliseo, ed anzi chiese ancora una benedizione doppia come quella data
dal Signore a quanti credono in lui, dicendo: "Chi crede in me farà le
opere ch'io faccio, e ancora maggiori": ma questa grazia fu concessa a
coloro che osservano i precetti del maestro.
[8]
Che cosa ne deduciamo? Se per mantenere la santità Eliseo ha servito Elia, ed
Eliseo, a sua volta, ha preso il fanciullo Gheazi al suo servizio, come Geremia
ha preso Baruc, fu per lasciare a noi un esempio. Perché, oggi, sotto
l'apparenza di santità, un maschio, cioè un uomo, prende al suo servizio una
femmina? E' ben lecito se si tratta di una parente stretta, ma non è lecito se
si tratta di una estranea, come fecero invece i figli di Noè dopo il diluvio
che cercarono luoghi ove edificare delle città che chiamarono poi con il nome
delle loro mogli. Allo stesso modo si comportarono questi uomini legati con
donne.
[9]
O eunuchi volontari di Dio che cercate donne alle quali date regali,
possedimenti, promettete case, regalate abiti, offrite loro la vostra anima e
assoggettate al loro nome tutti i vostri averi!
[10]
Tu affermi di mantenere la tua ricchezza corporale, di non essere irretito da
alcuna concupiscenza, e di possedere una sicurezza celeste. Ascolta una parola
che fa per te, osserva quanto, nel vangelo, il Signore dice a Maria: "Non
mi toccare poiché ancora non sono salito al Padre mio". O esempi divini
scritti per noi! Medita anche ciò che Paolo, strumento eletto e, tra tutti i
discepoli, muro veramente inespugnabile, rispose durante una missione alla
vergine Tecla, casta e fedele a Cristo, che baciava le sue catene; l'apostolo
disse: "Non toccarmi, per la debolezza di questo tempo".
[11]
Certamente tu vedi, o giovane, che cosa hanno detto contro la carne il Signore
quand'era qui presente e le memorie scritte del discepolo; non è, infatti, per
loro personalmente che ordinarono di tenersi lontano dalle femmine: il Signore
non può essere tentato e così pure Paolo che è il suo luogotenente, ma sono
ammonimenti per la nostra condotta; essendo noi, oggi, membri di Cristo, quelle
cose ci sono vietate. L'eunuco volontario, soprattutto, deve guardarsi dalle
donne ed evitarle, per compiere degnamente il compito da Dio affidatogli.
[7,
1 (316-386)] Pensa alla ricostruzione della città di Gerusalemme. Durante
questo duro lavoro ogni operaio lavorava a mano armata: con una mano lavoravano
e con l'altra tenevano la spada per combattere contro il nemico. Comprendi
dunque i misteri, come si abbia da edificare la continenza volontaria con tutte
e due le mani, ognuna secondo il suo compito, affinché si possa portare a
compimento la bellissima città in onore di Dio: una mano sia perciò sulla
spada per lottare contro il diavolo.
[2]
Questa è un'immagine: l'accordo delle due mani, cioè la carne e lo spirito, è
chiaro che può portare a termine l'edificio. Lo spirito sempre attento contro
il nemico e la carne intenta all'edificio della buona condotta. Perciò nel
Vangelo è detto: "Risplendano le vostre azioni davanti agli uomini e
glorifichino il Padre vostro che è nei cieli". Ecco in quale modo
eccellente è costruita l'illustre e celeste Gerusalemme.
Giustamente
in questa città si lotta in uno stato singolare, è esclusa ogni unione
carnale, come dice il Vangelo: "Nel secolo futuro, dice il Signore, non ci
si ammoglia, non ci si marita, ma si è come angeli celesti". Dobbiamo
tendere, con una condotta pura, al secolo futuro per godere della dignità
eterna.
[3]
Uomo, che non capisci proprio per nulla i frutti di giustizia, perché Dio ha
creato l'uccello fenice e non gli ha dato alcuna femmina, ma lo lasciò
solitario? E' chiaro! Per manifestare che i santi devono rimanere nello stato
giovanile di eunuchi volontari senza alcuna comunione con la femmina, e la sua
risurrezione è protesa alla vita. In questo contesto, nei salmi, David dice:
"Riposerò e dormirò in pace, poiché tu mi hai fatto abitare nella
speranza nella condizione di scapolo". Felice pace, senza scandalo! O
perfetta sicurezza di colui che resta corporalmente solo!
[4]
Il profeta afferma: "Tutta la carne è fieno". Dunque, per non
bruciare, l'uomo si tenga lontano dal fuoco. Perché rischiare la salvezza
eterna per una piccolezza! Non hai letto quanto ti dice la legge: "Il
popolo si dette a mangiare e a bere, si diede poi a divertimenti e perirono
ventitremila persone". Si erano uniti, infatti, con le figlie degli uomini
lasciandosi trascinare a sacrifici impuri e i "figli di Israele si
consacrarono a Baal-Peor". Ecco in quale empio gioco si sono lasciati
impegolare e perirono.
[5]
Cristo, salvatore, a forza di vedere queste azioni scellerate alla fine ne ebbe
dolore e disse: "Guai, guai alle anime che disprezzano il loro destino!
Vedo alcuni che sollazzano le loro anime nella vanità e si offrono al secolo
immondo. E posso constatare che ciò torna a gran vantaggio del nemico. Perciò
dico loro: "O anime che vi date alla lussuria e non avete il timore di
Dio!"".
[6]
Anche i Gabaoniti, all'epoca dei giudici, suscitarono, con un gioco empio,
l'indignazione di Dio. Dodicimila uomini forti si levarono per distruggere la
città e non poterono sfuggire che trecentodue vergini aventi il corpo mondo dal
contatto con i maschi. Il nome Gabaoniti, infatti, significa "figli della
confusione": essi videro il corpo di Cristo nelle sembianze di una donna:
in lui si divertirono e lo fecero oggetto di onta e di scherno. Non fai, forse,
anche tu la stessa cosa, tu che in una vergine disprezzi le membra di Cristo?
[7]
Quanti siamo stati battezzati in lui, sia gli uomini che le donne, ci siamo
rivestiti di Cristo. Non macchi dunque una carne comune, ma contamini il corpo
di Cristo. Giustamente quella città fu occupata dalle dodici legioni insorte
contro di lei: esse erano un'immagine dei dodici apostoli. Giustamente hanno
dato origine a una stirpe forte: sono detti, infatti, figli del tuono.
Nell'ultimo giorno, costoro, su dodici troni, verranno rivestiti dell'autorità
di operare prodigi contro le genti, per giudicare le dodici tribù di Israele.
[8]
Il loro numero è manifestato dal segno della passione: trecento è scritto,
infatti, con la lettera greca T, e Tao è il segno della croce che si manifesta
nella forma di vita verginale.
[8,
1 (386-458)] Che dire? Non è forse possibile giungere a tormenti eterni anche
con la verginità? Quelle cinque erano stolte proprio come coloro che in questo
tempo non custodiscono la loro carne, e frustrano la loro combattività con
vuoti desideri umani. David dice perciò nei Salmi: "Si addormentò il
cavaliere". Corporalmente erano a cavallo, ma non riuscirono a mantenere la
loro vigilanza verginale, proprio come i figli della confusione che caddero da
cavallo. Oscura servitù della carne che sei diventata un tormento!
[2]
Alla fine, a motivo dei loro trascorsi, si malediranno dicendo: "O infelice
carne che ci hai perso! Se non ti avessimo dato retta anche noi andremmo tra i
santi!". O uomo che credi alle realtà di tutte queste cose, tu sai che le
sentenze contro i malvagi non sono uguali: ognuno sarà punito nelle membra con
le quali avrà peccato.
[3]
Il profeta Elia afferma: "L'angelo del Signore mi indicò una valle
profonda, che si chiama Geenna, con zolfo e catrame ardente. In quel luogo ci
sono molte anime di peccatori e vengono tormentate in modi diversi: la
sofferenza di alcuni sta negli organi sessuali; di altri nella lingua, di altri
negli occhi; alcuni pendono con la testa in giù, alle femmine vengono
tormentate le mammelle e i giovani sono sospesi alle mani, certe vergini sono
arrostite sulle graticole, altre anime sono straziate da dolori eterni.
[4]
La diversità dei tormenti corrisponde alla diversità dei peccati: e colpiti
negli organi sessuali sono gli adulteri e i pederasti; coloro che pendono dalla
lingua sono i blasfemi, e i testimoni falsi; a coloro che hanno avuto occasione
di scandalo dagli sguardi cupidi posati su azioni infami, sono bruciati gli
occhi; pendono con la testa in giù coloro che hanno odiato la giustizia di Dio,
hanno alimentato il sentimento malvagio e sono stati litigiosi verso i loro
fratelli: giustamente sono bruciati conforme alla sentenza che è loro toccata;
le donne che sono straziate alle mammelle sono quelle che offrirono il loro
corpo a sollazzo dei maschi, perciò costoro sono sospesi alle mani".
[5]
Salomone pensava appunto a questo, quando diceva: "Beato l'eunuco
volontario, le cui mani non hanno operato iniquità". Ed ancora: "Se
vinci la concupiscenza del tuo cuore, sei veramente un atleta". E la
sapienza ammonisce: "All'idolo delle genti che non può mangiare né
odorare a che serve il sacrificio? Così ad un eunuco volontario non giova
l'abbracciare una vergine. O figlio, non fare di lei un oggetto del tuo
piacere". Lo vedi tu stesso: ti allontani da Dio e diventi un estraneo.
[6]
Altrove leggiamo: "Io detesto un tal gioco - egli dice l'eresia immonda, i
fuochi degli eunuchi volontari, i corpi congiunti". Mi vergogno di
menzionare le ultime azioni preparate dal nemico verso le quali l'apostolo ci
pone prudentemente in guardia, dicendo: "Temo che come il serpente ha
sedotto Eva con la sua astuzia, così il nemico seduca anche noi".
[7]
Perciò siamo furbi e vigilanti, armiamoci di armi spirituali per poter vincere
il gigante, secondo la parola di Dio per mezzo del profeta: "Chi vincerà
il gigante, ne prenderà il bottino". Questo significa vincere i desideri
della carne, significa poterne prendere il bottino, cioè la risurrezione,
risorgendo nello stato che durerà in eterno, rinnovati nella gloria di Dio. Ma
come puoi vincere il gigante, mentre sei malamente trattenuto dalla femmina?
[8]
Ascolta il ringraziamento di Giovanni, discepolo del Signore, che prima della
sua morte pregava: "Signore, fin dalla mia fanciullezza mi hai custodito
intatto da donna, tu hai salvaguardato il mio corpo da lei, tanto che, la sola
vista di una femmina suscita in me dell'odio". Quale (grande) grazia è
l'essere immune dall'influsso della femmina! In forza di questo stato santo tu
puoi amare quanto la carne odia.
[9]
Pensa a ciò che, all'arrivo di Giovanni, gli stessi demoni hanno asserito
davanti al diacono Diro: "Negli ultimi tempi, molti tenteranno di
rimuoverci da coloro che noi abbiamo invaso asserendo di essere mondi e puri da
femmine e da brame verso di esse. Ma se noi lo volessimo conquisteremmo anche
loro".
[10]
Vedi dunque, o uomo, come gli spiriti estranei, cioè le azioni del diavolo, ti
rendano una turpe testimonianza: puoi essere vinto dalla bellezza di una
femmina. Come puoi tu liberare i corpi da loro invasi, se tu pure sei in loro
potere? Per poterli vincere bisogna averne la forza necessaria.
[11]
Cerca dunque di non essere preda del male, di non essere vinto dall'adulterio,
cioè guardati dalla comunione con femmine, non intrattenerti con esse neppure a
tavola, come dice la Scrittura: "Non volgere a lei il tuo cuore per non
essere tratto tu pure nella morte Da lei ti devi tenere lontano, figlio, come
dalla testa di un serpente".
[9,
1 (458-550)] Ricevi dunque in cuor tuo gli ammonimenti del beato Giovanni, che -
invitato a nozze - ci andò soltanto per amore della santità. E che cosa disse?
"Figli, la vostra carne è ancora pura e il vostro corpo intatto, ancora
non siete corrotti e contaminati da Satana, il terribile e vergognoso nemico
della purezza. Imparate dunque pienamente il mistero dell'unione: è tentazione
del serpente, ignoranza della dottrina, brutalità del seme, dono di morte,
compito di distruzione, insegnamento diviso, compito di corruzione...; è una
seconda semina del nemico, è insidia di Satana, invenzione del maligno, sordido
frutto della nascita, spargimento di sangue; è passione dell'anima, caduta dei
sensi, caparra della pena, testimonianza del castigo, opera del fuoco, segno del
nemico; [2] è mortifera malizia di ardore, è sintesi d'inganno, congiunzione
amara, bile dell'anima, invenzione che conduce a rovina; è brama di un
fantasma, è proseguimento della materia, spettacolo del diavolo nemico della
vita, vincolo tenebroso, ebbrezza...; è beffa del nemico, impedimento alla vita
che separa da Dio, principio di disobbedienza, fine della vita e morte. Sapendo
questo, figli, ognuno si leghi individualmente con nozze vere e sante
nell'attesa dell'unico, incomparabile, perenne e vero sposo, Cristo, che viene
dal cielo".
[3]
Se dunque l'apostolo divide lo stesso matrimonio, affinché l'unione non sia
occasione di peccato, che dobbiamo dire della continenza volontaria che dovrebbe
essere sciolta da qualsiasi brama carnale?
[4]
Quando, infine, venne alle nozze Andrea anch'egli per dare una dimostrazione
della gloria di Dio, separò i promessi sposi, separò i maschi dalle femmine ed
insegnò loro a rimanere santi nello stato di scapolo o di nubile. O gloria
dell'agnello unicorno che separa gli agnelli dai capri, dietro l'esortazione
dello stesso Signore: "Ascoltatemi - egli dice - agnelli da me scelti, e
non abbiate paura dei lupi".
[5]
Non aver paura del lupo, significa fuggire l'inciampo della morte. Separare
l'agnello dal capro significa restare immune dalle mancanze impure, vivere in
stato solitario come un eunuco volontario. Anche in Esdra, in riferimento al
futuro, si legge: "Da tutte le città venite sul monte, a Gerusalemme, e
portate rami di cipresso e di palma e costruitevi delle capanne".
[6]
Con questi due legni sono costruite le capanne, cioè i corpi dei santi. E
siccome è detto che sono presi dal monte, cioè dal corpo di Cristo, certo
intendeva riferirsi al significato annesso. Beati coloro che li custodiscono!
Considerazioni
conclusive
[7]
Una volta furono trovate, di sabato, due persone che raccoglievano legna, e, per
ordine di Dio, furono uccise. Questo avvenne nel tempo passato, ed eccone il
significato: raccogliere la legna insieme significa peccare, ed i loro peccati
sono simbolizzati dalle frasche. Perciò uno solo non poteva fare la fascina, ma
i due uniti insieme contaminarono il sabato.
[8]
Ancora per mezzo suo, cioè dello stesso profeta, il Signore eleva il seguente
rimprovero: "Ognuno contamina la moglie non sua comportandosi empiamente.
Ognuno viola la figlia del suo stesso padre".
[9]
Per questo la voce del legislatore, nello Spirito santo, suona: "Maledetto
colui che giace con la sorella. E tutto il popolo dirà: così sia, così
sia". Perché non hai paura di dormire con questa figlia di tuo padre e di
tua madre (qui il padre significa Cristo e la madre significa la Chiesa)? Pensi
forse di sfuggire al giudizio?
[10,
1 (550-622)] E' difficile che un uomo dominato dalla concupiscenza non ne resti
anche contaminato, come afferma la parola del profeta Aggeo: "Domanda ai
sacerdoti schiarimenti sulla legge, dicendo: "Se uno porta carne consacrata
nella falda del suo mantello e con quella falda tocca il pane o qualche
pietanza, o il vino o l'olio, o un'altra qualsiasi vivanda, questa sarà
consacrata?". I sacerdoti risposero: "Non sarà consacrata" Aggeo
disse: "Se uno immondo tocca qualcuna di queste cose, diventerà essa
immonda?". I sacerdoti risposero: "Sarà immonda". Aggeo prese
nuovamente la parola e disse: "Così è questo popolo e questa gente
davanti a me, oracolo del Signore"".
[2]
Ecco dunque la carne santificata, votata alla continenza volontaria toccata con
la falda della veste battesimale: se toccherà qualcosa di spregevole - come il
cibo - è detto che non sarà santificato; con il cibo corporale si intendono,
infatti, i desideri transitori della volontà umana; questo è il cibo carnale,
non gradito allo Spirito santo. Ha così disposto che l'abito regale non può
essere considerato sacro; ed allo stesso modo ha indicato che una contaminazione
deriva di là, donde il corpo è contaminato. Ed in questo modo l'autore del
detto ha spiegato quanto era già stato affermato da Mosè: "Quanto è
stato toccato da colui che è impuro, sarà impuro".
[3]
Ma Aggeo, che cosa dice? "Così è questo popolo e questa gente davanti a
me, oracolo del Signore". Il capo della città ordina che assomiglino a lui
quelli che in essa abitano! Tu che sei lontano dalla santità sei equiparato al
sacerdote! Re insensato che saccheggi il popolo fino alla indignazione! O
bugiarda parvenza di condotta: molti entrano ed escono senza giustizia! O
profezia vana e peregrina che non tieni alcun conto del futuro! O computo
temporaneo, che sarà respinto da Cristo! Nell'ultimo giorno, infatti,
rimprovererà, dicendo: "Lungi da me, operatori d'iniquità, io non vi
conosco! Così parlerò a coloro che andranno nella perdizione".
[4]
Vedi come sono respinti i falsificatori della continenza volontaria, quelli che
sono contrari all'integrità, dannosi alla giustizia,... della fede,
sterminatori del gregge di Dio. Egli indica così che nessuno è esente dalla
pena.
[5]
Ma ricordati quanto disse il profeta David; dalla sua bocca canta, infatti, lo
Spirito santo:
[6]
Oggi, infine, si è avverata la profezia del Signore fatta per mezzo del profeta
Ezechiele: "La casa della mia dimora si è cambiata in scoria: tutti sono
rame e stagno, ferro e piombo, nella fornace; sono scorie d'argento". Voi
tutti siete diventati una scoria di questo genere. Ecco, infatti, che nello
stato di continenza volontaria, cioè l'argento, sono apparse - infine delle
mescolanze di diverso genere, effetto di opere cattive.
[7]
Ecco quali sono gli elementi di queste mescolanze. Il ferro indica la durezza
del cuore nel quale non ha radici la conoscenza del senso spirituale;
giustamente Ruben fu contrassegnato da Giacobbe con la durezza del ferro,
essendo egli il più duro tra quanti appartengono al popolo ebraico. Il piombo
indica il gravame della carne, che è straordinariamente pesante: con i suoi
delitti immerge gli uomini nella perdizione mortale, e difatti la Scrittura
paragona al piombo il faraone e la sua gente immersi nel mare; anche Zaccaria
ammonisce: "La bocca di una donna perversa è chiusa con il piombo",
che - senza dubbio - significa il delitto. [8] Il rame indica il cattivo odore
della carne peccatrice: in conformità di questo i figli di Israele, in Egitto,
bramarono pentole piene di carne, e perciò furono abbandonati alla morte senza
che potessero raggiungere la promessa fatta ai padri; così è pure di costoro
che sono umanamente allettati da una carne perfida e non giungeranno al possesso
del regno di Dio. Il significato dello stagno è questo: sono coloro che
riflettono la sapienza del Signore e nella volontaria continenza fanno mostra di
un argento profanato, mentre nella Chiesa non sono affatto preziosi e verranno
respinti secondo il detto di Salomone: "Di nascosto compiono l'aborto e
credono di vivere per sempre".
[11,
1 (622-661)] La casa di Dio è ora diventata una scoria di questo genere. O
ingannatori di femmine, inventori di nuove dottrine, sconvolgitori delle case
altrui, corruttori di fanciulle, violatori della continenza volontaria,
traditori della fede, impenetrabili alla verità, alienanti dalla disciplina di
Dio! O scoria perfida!
[2]
"Felici, dunque, coloro che vivranno santi nel corpo e sottomessi nello
spirito, giacché parleranno spesso con Dio. Felici coloro che avranno
rinunciato alle femmine di questo mondo, giacché saranno graditi a Cristo,
Figlio di Dio, al Padre e al Signore. Felici coloro che avranno custodito il
Battesimo della salvezza, giacché troveranno riposo eterno". Chi ha le
orecchie del cuore pronte ad udire le cose che Dio promette? "A colui che
vince - dice - darò a mangiare dell'albero della vita, che è nel paradiso del
mio Dio".
[3]
O cibo incorruttibile, derivante dall'albero della sapienza, le cui foglie sono
destinate a guarire tutte le genti, dove non giungerà più maledizione alcuna,
dove non entrerà più carne immonda, né vi sarà più odio causato da azioni
ingiuste, dove non avrà più luogo la menzogna, ma vi sarà esclusivamente il
trono di Dio e dell'agnello e i suoi servi lo serviranno nei secoli dei secoli.
[4]
Quelli che servono Dio sono coloro che compiono la sua volontà e quindi gli
sono graditi. Non vivono secondo la carne, ma secondo lo Spirito santo. Costoro
non saranno preda della seconda morte: sarà data loro una manna segreta, di
origine celeste, una pietra bianca, uno scudo per la salvezza eterna sul quale
sarà scritto l'ineffabile nome di Dio, che nessuno conosce all'infuori di colui
che l'ha ricevuto.
[5]
O malizia candidissima e legioni sante a Dio care e da Cristo abilitate a
giudicare tutti e ad infrangere tutti gli inutili vasi di terracotta. "Darò
loro - egli disse - l'eterna stella del mattino, che io ho ricevuto dal
Padre".
[6]
Beati dunque coloro che adesso sono perseveranti fino alla fine, secondo la
parola del Signore: "Colui che vince lo farò sedere alla mia destra sul
mio trono, così come anch'io ho vinto e mi sono seduto alla destra del Padre
mio sul trono di evo in evo e di secolo in secolo. Amen".
Così termina la Lettera di Tito, discepolo di Paolo, sullo stato di continenza volontà