Lettera di Lentulo
A
"Nei
libri annali dei Romani si legge che il Signore nostro Gesù Cristo, detto
profeta di verità dalla gente, fu di (una statura...)
B
"Lentulo
preside in Giudea S.P.Q.R.S.
C
"Al
tempo di Ottaviano Cesare, quando quelli che presiedevano alle province site in
ogni parte del mondo scrivevano ai senatori di Roma le novità che accadevano
sotto i vari climi, uno di nome Lentulo in servizio nelle regioni della Giudea
del re Erode così scrisse ai senatori:
D
"Un
ufficiale romano di nome Lentulo allorché si trovava, per i Romani, nella
provincia della Giudea all'epoca di Tiberio Cesare vedendo Cristo, le mirabili
sue gesta, la sua predicazione, gli infiniti miracoli e varie altre cose
stupende, così al senatore romano
CORRISPONDENZA
TRA ABGAR E GESU'
Copia
della lettera scritta dal re Abgar a Gesù e inviata a Gerusalemme per mezzo del
corriere Anania
[1]
Il re Abgar Ukkama a Gesù salvatore buono apparso nella regione di Gerusalemme,
salute!
"Ho
udito parlare di te e delle guarigioni che tu operi senza alcun medicamento e
senza erbe. Giacché, a quanto si dice, tu fai vedere i ciechi e camminare gli
storpi; tu purifichi i lebbrosi, scacci gli spiriti impuri e i demoni, guarisci
gli oppressi da malattie croniche e risusciti i morti.
[2]
Udendo di te tutte queste cose, mi sono ora convinto che una di queste due cose
è vera: o tu che operi queste meraviglie sei Dio stesso disceso dal cielo,
oppure tu, compiendo queste cose, sei il Figlio di Dio.
[3]
Ti ho scritto perciò per supplicarti di venire da me a guarirmi dalla malattia
che mi affligge. Ho anche udito che gli Ebrei mormorano contro di te e vogliono
farti del male: sebbene la mia città sia molto piccola, è tuttavia onorabile e
basterà a tutti e due".
Risposta
di Gesù al re Abgar per mezzo del corriere Anania
[4]
"Tu beato che hai creduto in me, senza avermi visto! A proposito di me sta
scritto che coloro che mi hanno visto non crederanno in me affinché coloro che
non mi vedranno credano in me e vivano. A proposito dell'invito che mi hai fatto
di venire da te, è necessario ch'io compia le cose per cui sono stato mandato
e, dopo aver compiuto questo, ch'io salga presso colui che mi ha mandato. Dopo
che sarò salito, ti manderò uno dei miei discepoli affinché ti guarisca dalla
malattia ed offra a te e ai tuoi la vita".
[5]
A queste lettere era annessa anche la seguente narrazione in lingua siriaca.
[6]
Con la virtù divina, Taddeo principiò a guarire ogni genere di malattie e di
infermità, sicché tutti si stupivano. Quando Abgar venne a conoscenza delle
magnifiche e stupende opere che faceva e delle guarigioni che operava, ebbe il
sospetto che fosse davvero colui di cui gli aveva scritto Gesù: "Dopo che
sarò salito, ti manderò uno dei miei discepoli affinché ti guarisca dalla
malattia".
[7]
Chiamò dunque Tobia, presso il quale abitava, e gli disse: "Ho udito che
in casa tua è venuto ad abitare un uomo potente. Conducilo da me". Quando
tornò, Tobia disse a Taddeo: "Il re Abgar mi ha chiamato e mi ha dato
ordine di condurti da lui, affinché tu lo guarisca". Taddeo rispose:
"Andrò, giacché sono stato inviato a lui con potenza"
[8]
Il giorno seguente, di buon mattino, Tobia prese con sé Taddeo e si recò da
Abgar. Quando entrò, attorno al re vi erano tutte le più grandi autorità; e
subito, ai primi passi, Abgar vide sul volto dell'apostolo Taddeo qualcosa di
divinamente grande e si prostrò davanti a lui. Tutti i presenti si stupivano,
non avendo visto nulla di quanto era apparso soltanto ad Abgar.
[9]
Questi interrogò così Taddeo: "Sei tu veramente un discepolo di Gesù,
Figlio di Dio, che mi disse: "Ti manderò uno dei miei discepoli affinché
ti guarisca e ti offra la vita"?". Taddeo rispose: "Sono stato
inviato a te perché tu hai creduto. Se continuerai a credere, tutti i desideri
del tuo cuore si compiranno secondo la tua fede".
[10]
Ed Abgar a lui: "Ho talmente creduto in lui che avrei voluto radunare un
esercito per distruggere gli Ebrei, suoi crocifissori, se non fossi stato
ostacolato dall'impero romano". Taddeo disse: "Nostro Signore compì
la volontà del Padre suo e, dopo averla compiuta, ritornò a lui".
[11]
Abgar gli disse: "Ed io ho creduto in lui e nel Padre suo". E Taddeo:
"Nel suo nome quindi ti impongo la mano". Subito dopo questo egli fu
risanato dal malanno e dalla malattia di cui soffriva.
[12]
All'udire che dal suo discepolo Taddeo era realizzato quanto aveva udito di Gesù,
il re si stupì: senza medicine, infatti, e senza erbe, non solo aveva risanato
lui, ma anche Abdo, figlio di Abdo, sofferente di podagra, che era venuto ai
suoi piedi ed era stato guarito dopo avere ricevuto la benedizione con
l'imposizione delle mani. Diede la salute a molti altri abitanti di quella città,
operò grandi miracoli e annunziò la parola di Dio.
[13]
Dopo di questo Abgar disse: "Tu, Taddeo, fai questi prodigi con la potenza
di Dio e noi ne siamo ammirati, ma ora ti preghiamo di parlarci della venuta di
Gesù, come avvenne, della sua potenza e per quale virtù egli ha compiuto le
cose che ho udito raccontare".
[14]
Taddeo rispose: "Ora io tacerò. Essendo però stato mandato ad annunziare
la parola di Dio, raduna (domani) tutti i cittadini: predicherò a tutti e
seminerò nei loro cuori la parola di vita. Dirò ad essi come si realizzò la
venuta di Cristo, parlerò della sua missione e del motivo per cui fu mandato
dal Padre, della sua potenza, delle sue gesta, delle misteriose verità che
rivelò al mondo, e dirò in virtù di quale forza egli ha compiuto tutto
questo; parlerò della novità della sua predicazione, della sua umiltà e
modestia. Esporrò come egli si sia abbassato, come cioè Ä per così dire Ä
depose e diminuì la sua divinità, come fu crocifisso, discese nell'Ade e
aperse quella prigione chiusa da molti secoli, come abbia risuscitato dei morti,
come sia disceso laggiù solo e sia ritornato al Padre scortato da una grande
folla".
[15]
Abgar diede poi ordine ai cittadini che si radunassero di buon mattino per
ascoltare la predicazione di Taddeo, al quale fece offrire monete e verghe
d'oro. Ma egli rifiutò affermando: "Avendo rinunziato ai nostri beni, come
prenderemo quelli degli altri?".