Le 12 stelle in campo azzurro della bandiera europea si rifanno esplicitamente alla simbologia mariana di Ap 12; tuttavia, per essere compresa in modo corretto, la questione va scomposta secondo due linee di eventi. Il primo fa capo alla risoluzione approvata l'8 dicembre 1955 dal Consiglio d'Europa: il bozzetto vincitore, opera di Arsène Heitz, fu preferito perché le stelle corrispondevano a un numero di perfezione e di pienezza per la cultura del mondo antico e medievale (i 12 segni zodiacali, le 12 fatiche di Ercole, i 12 figli di Giacobbe, le 12 tribù d'Israele, i 12 fasci littori della Roma monarchica, i 12 apostoli, i 12 mesi dell'anno, le 12 ore del quadrante, i 12 cavalieri della Tavola rotonda), indipendente dal numero di nazioni che avrebbero aderito alla futura federazione. L'11 aprile 1983 la bandiera è stata fatta propria anche dal Parlamento europeo e, dal 1986, è divenuta vessillo dell'Unione Europea. Secondo le dichiarazioni di Paul Michel Gabriel Lévy, belga di religione ebraica che, nel 1955, presiedeva la commissione giudicatrice, la scelta fu scevra da influenze di carattere religioso. Il secondo aspetto invece, riguarda l'ispirazione di Heitz: l'idea nacque mentre stava leggendo la storia di suor Labouré e della medaglia, di cui divenne un devoto (Messori, 2008), e le 12 stelle riprendevano proprio quelle che compaiono nell'incisione. Il suo bozzetto, selezionato fra i 101 pervenuti, fu spiegato alla commissione giudicatrice senza riferimenti di tipo devozionale, per non urtare suscettibilità in tal senso: e così venne approvato. In questa chiave, la vicenda è stata interpretata come «un'astuzia della Storia» 'orchestrata' dal Cielo (Messori, 2003) in un giorno (8 dicembre, festa dell'Immacolata Concezione) che più simbolico non avrebbe potuto essere, malgrado la data fosse stata fissata secondo uno scadenziario politico. «Così, almeno, pensavano gli eurocrati; i quali sembrano davvero essere serviti da strumenti inconsapevoli di un piano che li ha travalicati» (Messori, 2008).