Dal Diario di Rosario

Dal diario di Rosario Toscano

Domenica 4 maggio 1986
Dal Diario di Rosario:
"Ero solo a casa e aspettavo i miei genitori che erano andati a scuola per parlare con i professori a causa del virus che mi faceva fare tante assenze. All’improvviso, nel letto, mi sentii sorprendere da uno strano soffocamento: avevo paura.
Qualcosa mi spinse ad alzarmi e, restando in piedi nella mia stanza, sentii un improvviso miglioramento.
Poi una strana voce mi disse:
"Hai sofferto abbastanza... Ora basta".
Un forte brivido mi scese fino alla schiena.
Pensavo che fosse qualcosa congegnato dai miei genitori, per farmi scendere la febbre. Ma una grande luce scoppiò da un punto della stanza, e nel frattempo quella voce femminile mi diceva che dovevo pregare per i peccatori, che non dovevo disperare per la febbre e che non dovevo dire niente a nessuno. Io, curioso e intimorito, Le chiesi: "Chi è Lei?". La bianca Luce mi rispose:
"Ti dirò chi sono quando sarà il momento".
Detto questo, la Luce sparì. Volevo scappare, ma non l’ho fatto: non so perché ".
Lunedì 5 maggio 1986
Dal Diario di Rosario:
"La Luce mi riapparve e mi disse che sarebbe apparsa più volte, mi disse che ancora non dovevo dire niente a nessuno. Io le chiesi di nuovo: "Chi è Lei?". E la bianca Luce mi rispose:
"Ti dirò chi sono quando sarà il momento".
Poi mi disse di pregare tanto.
Detto questo, sparì come l’altra volta ".
Mercoledì 7 maggio 1986
Dal Diario di Rosario:
"La bianca Luce apparve di nuovo e mi disse di pregare ancora.
Io le chiesi con insistenza: "Chi è Lei? Per favore, può dirmelo?".
La bianca Luce mi rispose:
"Oggi è venuto il momento di dirti chi sono. Io sono Maria, Madre di Dio, l’Immacolata Concezione. Tu potrai dire della mia venuta tra qualche giorno e solo a qualcuno. Se vuoi vedermi devi recitare il S. Rosario".
Dopo mi spiegò dove sarei dovuto andare domenica, giorno dell’Ascensione di nostro Signore, 11 maggio.
Poi, detto questo, sparì come le altre volte ".
Giovedì 8 maggio 1986
Dal Diario di Rosario:
"All'ora di pranzo, io raccontai tutto ai miei genitori che non ci credettero molto. Mio padre di meno, mia madre di più.
Dopo qualche giorno avvisammo i miei zii ed alcuni parenti più intimi, qualcuno più incredulo, altri meno, tutti però vennero l’11 maggio per assistere; lo dicemmo anche ad alcuni miei cugini: tutti promisero di non dire niente a nessuno, perché la Madonna diceva: "Dio agisce nel silenzio".