Il messaggio

Le lacrime agli occhi, le mani aperte come afflitta

Il pianto della Madonna a Caravaggio, come anche il messaggio sul quale si deve invece meditare a lungo, non è quasi mai stato sottolineato. Eppure Giannetta aveva colto, impressionata, quelle lacrime e quell’afflizione della Madre di Cristo: la Madonna parla con le lacrime agli occhi. E’ vero che le sembrano oro luccicante, ma è perché non possono non colpirla. A mani aperte e come afflitta la Vergine confida la propria pena e nello stesso tempo la propria compassione interceditrice a Giannetta. Il dolore della Vergine è il dolore del suo Figlio, provocato fino alla minaccia di castigo per i peccati degli uomini come nel Vangelo: “… se non farete penitenza, perirete tutti allo stesso modo” (Lc 13, 3.5).
E c’era motivo, se pensiamo a quegli anni di storia travagliata per la Chiesa e alle violenze del tempo perpetrate nella stessa terra di Caravaggio.
Per la situazione politica nel territorio di Gera d’Adda va ricordato che fin dall’inizio del 1431 si erano riaccese le ostilità tra la repubblica veneta e il ducato di Milano. Caravaggio ne costituirà come uno snodo cruciale per non pochi anni durante tutto il secolo XV. Tra il 1432 e il 1441, tra il 1448 e il 1453 Caravaggio va e torna sotto il dominio di Milano e Venezia, e viene fatta teatro di battaglie, tregue, negoziazioni di “capitoli” dall’una e dall’altra parte che permettano ai suoi abitanti di sopravvivere. La pace, le paci, erano precarie. La Gera d’Adda resterà con Milano in relativa tranquillità fino al 1499. Poi per altri dieci anni circa ritornerà sotto Venezia.

Una fonte mai vista prima

“Nostra Signora del fonte” viene oggi denominato il Santuario di Caravaggio. Per molti secoli invece il luogo e la chiesa dell’Apparizione erano indicati come “Santa Maria alla fontana”. E questo modo di scrivere aveva una ragione precisa.
Il prato Mazzolengo era parte di una vasta campagna che circondava Caravaggio e non si trovava certo in un luogo “incolto arido e selvatico… sapendo certissimo che qui non v’era né fontana, né altra sorgiva d’acqua”, come comincia a scrivere nell’Historia del 1599 Paolo Morigi, storico dell’epoca.
La smentita viene dalla relazione dei rappresentanti di Caravaggio recepita nelle “lettere patenti” di Antonio Aleardi, vicario generale del vescovo Venturino: la Madonna appare in località chiamata Mazzolengo dove da sempre c’era e c’è tuttora una fontana; appare proprio “nei pressi” (prope fontem) di essa così che il luogo risulta essere ben individuato, a distanza di alcune decine di passi.

Gli abitanti di Caravaggio sapevano che sulla strada che porta a Misano nella campagna “al Mazzolengo” si trova una grande sorgiva ben identificata e che quei terreni, come molti altri in zona, sono ricchi di sorgive.
Giannetta falcia la sua erba su quei terreni ma dove la Madonna in quel giorno le appare non c’è né si vede nessuna sorgiva. Per questo alla gente che accorre viene dato di trovare “una fonte mai vista prima”. E solo perché chi si bagna in quell’acqua viene risanato dai propri mali quella sorgiva diverrà “il sacro fonte”. E solo perché il leggendario incredulo che vi getta il legno secco nella speranza che in qualche modo venga la prova certa o la smentita dell’asserita Apparizione (come Tommaso apostolo: “… se non vedrò… se non toccherò con le mie mani… non crederò”) lo vede trasformato in virgulto fiorito, quella fonte gli si certificherà come “la fontana dei miracoli”.

ll segno dell’acqua e il Vangelo

A suo modo la fontana dei miracoli rende presente, qui e ora il Vangelo. Lo avevano ben compreso fin dagli inizi gli antichi testimoni che "registravano" le guarigioni con fraseologia evangelica: "Adi soprascritto (10 d'agosto 1432). Stefano, figliuolo di Gabriello di Zenalij di Trevì (Treviglio), d'età d'anni quattro, mai haveva havuto l'uso dell'andare, si come testificò sua madre, ma subito che fu lavato nella Fontana caminò co'soli suoi piedi securamente senz'altrui sostegno".

Il segno dell'acqua accompagna la storia del popolo dell'antica e della nuova Alleanza e caratterizza molti Santuari dove la Madre di Gesù è apparsa. Non per nulla la presenza di Lei è stata "determinante" quando il Cristo compì il primo dei suoi segni cambiando l'acqua in vino. Per mezzo dell'acqua Egli ha pure operato guarigioni del corpo e dello spirito. Il peccato del mondo è lavato dall'acqua e dal sangue sgorgati dal suo Cuore trafitto e, per il dono dello Spirito, sono generati a vita nuova i rinati nell'acqua del battesimo.
Quando sui piazzali del Santuario si portano i malati e si fanno passare dal Sacro Fonte pregando per la loro guarigione, quando le folle accorrono a questo luogo in pellegrinaggio per attingere alle sorgenti della grazia non appena materiale; quando la devozione spinge il popolo dei fedeli a chiedere "qualunque cosa" a Gesù, interponendo l'intercessione della Madre (... "Non hanno più vino"!) con la fiducia che lo farà, si può dire che si condiscende a forme sentimentali e non razionali di fede e ci si rifugia appena in una preghiera di tipo consolatorio?
Qui Gesù passa ancora in mezzo all'umanità, operando "con la potenza dello Spirito" nella sorgente di acqua viva, sempre vivo anche se misteriosamente presente sotto il segno eucaristico.

E quando all'incontro della folla con Lui avvengono grazie di conversione dei cuori e di guarigione dalle infermità fisiche è pur sempre attraverso i segni e le mediazioni dell'incarnazione del Cristo, di nuovo e a continuazione dell'"anno di grazia del Signore" che viene offerta la possibilità di accostare e raggiungere, nel Signore Gesù, l'unico dono della grazia di Dio.

Il segno dell’acqua, tuttavia oltre che conferma della credibilità dell’attestazione di Giannetta, è l’espressione della potenza sanante della grazia di Dio, che opera per intercessione di Maria dopo la sua apparizione.
"La gente non crederà a me", disse Giannetta.
Ma la clementissima Vergine rispose: "Alzati, non temere. Tu riferisci quanto ti ho ordinato; io confermerò le tue parole con segni così grandi che nessuno dubiterà che tu hai detto la verità". ... e fatto il segno della croce su Giannetta, scomparve ai suoi occhi".
Così riferisce ancora il testo dell'antico racconto. I “segni così grandi” che hanno confermato il messaggio: sono dunque la fonte mai veduta prima da nessuno; gli ammalati liberati dalle infermità di cui soffrivano.