Giuseppe Auricchia

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LE APPARIZIONI DELLA MADONNA DEL PINO

La storia di una straordinaria apparizione mariana che attende ancora di essere riconosciuta dai cristiani prima e avallata, poi, dall'autorità ecclesiale. 

Nella vecchiaia un vocazione decisiva

Nessuno avrebbe mai pensato che Giuseppe Auricchia, onesto contadino e nonno felice, all'età di 74 anni sarebbe diventato uno dei più grandi e longevi veggenti del panorama internazionale. 
Nella prima visione avvenuta il 24 luglio 1990 nel suo appezzamento di terreno a Mammanelli la Madonna appare su di un pino, la quale, prima ancora di dettare i suoi accorati messaggi, lo invita a pregare e a far pregare: "Ancora non ti ho detto chi sono: Io sono la Madre di Dio. Pregate, recitate il mio Rosario".
Soltanto dieci anni dopo Gesù spiega al veggente come mai l'abbia chiamato, seppure in tarda età, a una così difficile missione. Dice Gesù: "Con Noè, un vecchio, Io rinnovai il mondo, con te, che annunzi le Nostre parole, rinnoverò (ancora) il mondo, perché avverrà tutto quello che la Mia SS.ma Madre ha detto a Lucia di Fatima" (cfr. mess. 10/02/2002).

Il luogo delle apparizioni

Le apparizioni Mariane sono avvenute nella tenuta di proprietà del veggente, un piccolo appezzamento di terreno sito in una contrada della provincia di Siracusa chiamata Mammanelli, dal siciliano Mammaneddi, è considerata adesso un vero "luogo santo dai pellegrini che hanno assistito e tuttora assistono a particolari manifestazioni divine.
Il luogo delle apparizioni, situato sopra una collina la cui coltivazione a oliveto mandorleto e vigneto dona una ancora più suggestiva bellezza, è a due chilometri da Avola, piccolo comune della provincia di Siracusa. Non a caso si ricordi che proprio a Siracusa, nell'agosto del 1953 un'effige di gesso, raffigurante il Cuore Immacolato di Maria, incominciò a versare lacrime nella casa dei coniugi Iannuso, infatti la Madonna del Pino non mancherà di spiegare nel corso dei suoi messaggi la continuità di significati e di spiritualità tra Avola e Siracusa e soprattutto tra Avola e Fatima; continuità che si manifesta proprio attraverso il culto del Sacratissimo Cuore di Maria. Dice la Madonna in un messaggio: "Tu sai, figlio mio, che, come a Siracusa, in tanti altri luoghi ho dato al mondo il segno del mio amore, del mio Cuore Immacolato ed afflitto, versando lacrime per richiamare tutti al ravvedimento" (cfr. mess. del 25/08/1990). Infatti suggerisce poi che "su tutti i luoghi della terra dove Io (Maria) vengo è il seguito di Fatima" (cfr. mess. del 15/08/1993).

I "segni celesti"

Sono molti i segni che Dio ha dato a Mammanelli. Riteniamo opportuno elencarne alcuni che potranno servire non solo per il personale discernimento del lettore ma anche, più in generale, per il discernimento che dovrà fare in seguito la Chiesa locale. 

1° La veridicità dei messaggi di Auricchia
Innanzitutto, trattandosi di una rivelazione privata con finalità pubblica, cioè per l'interesse di tutti, in modo particolare per i cristiani, bisogna valutare la bontà delle affermazioni contenute nei messaggi della Madonna del Pino. Essi, quindi, non devono essere frutti dell'invenzione creativa del veggente, né tanto meno devono avere altre fonti che non siano di origine divina. Riguardo al primo punto ci sembra significativo dimostrare che il veggente, non avendo terminato gli studi della quinta elementare, non potrebbe mai essere in grado di inventare ciò che scrive vista la complessità e l'elevatezza degli argomenti trattati. In merito al secondo punto riteniamo che la provata integrità morale del veggente, la fedeltà nella preghiera, personale e comunitaria, e la frequenza dei sacramenti non dovrebbero lasciare spazio a fonti che non siano di origine divina. Giuseppe Auricchia, infatti, è un cristiano di provata fedeltà, cresciuto in una famiglia religiosissima che ha dato alla Chiesa anche un figlio chiamato ad essere un sacerdote. 
Ebbene in uno dei primi messaggi ricevuti da Auricchia la Madonna ha confermato con le Sue parole quanto finora dimostrato: "Molti vogliono vedermi, toccare con le loro mani, vedere dei segni. Ti dico che i miei segni (principali) stanno nelle Mie parole. Voi, che mancate di fede (si riferisce in particolare al clero avolese, ndr) siete come bambini; tu, figlio mio, che hai visto e ascoltato non puoi mentire, devi comprovare sempre che Io sono la Madre di Dio" (cfr. mess. del 6/01/1991).

2° Manifestazioni simboliche di tipo celeste
Oltre alla affidabilità dei messaggi di Auricchia vi sono anche dei segni esterni alla rivelazione privata, verificabili dall'intelligenza e alla vista di tutti, che sembrano comprovarne la veridicità. Tra quest'ultimi segni vi è la "visione", avvenuta l' 8/12/1990 e vista da ben duemila persone, di una "nuvoletta" formatasi sull'alberello dell'apparizione che si muta prima in forma di colomba (simbolo di pace) e poi in forma di pesce (simbolo di Cristo), mentre uno stormo di colombe bianche fanno tre giri intorno al famoso pino per poi risalire in alto e svanire nel nulla.

3° Il miracolo del sole
Un'altra visione del 6/01/1991, definita "il miracolo del sole", come è avvenuto a Fatima, è stato visto da una folla di 4 mila persone e registrato persino nel verbale del brigadiere di guardia all'immensa folla assiepata a Mammanelli. Significativa è la descrizione di una testimone del miracolo del sole guarita dopo l'evento soprannaturale: "Nel mese di gennaio del 1991 durante la visione del veggente Giuseppe Auricchia, tutti i presenti, me compresa, abbiamo avuto la grande gioia di assistere al miracolo del sole. Quando il sole, ad un certo punto, ha incominciato a girare ed abbassarsi, il calore era insopportabile. Sembrava la fine del mondo. Quando tutto rientrò nella normalità, mi toccai l'orecchio malato di otite cronica purulenta, che non mi faceva più male. Qualche giorno dopo feci la visita dal medico che mi confermò l'avvenuta guarigione". Nel suo diario personale il veggente così riportava l'evento meraviglioso: "Il sole girava vorticosamente nella volta celeste, come un gioco d'artificio in una fiera". 

4° Le stigmate visibili ed invisibili
Della vita mistica di Giuseppe Auricchia sappiamo ancora ben poco. Il suo diario non può essere ancora pubblicato e lui, pressato dalle nostre domande, il più delle volte tace e umilmente chiede il silenzio intorno alla sua persona, ma ciò che dice ripetutamente riguardo a Maria è che Ella deve essere onorata all'interno della SS.ma Trinità, come una "mistica Perla nell'Ostrica divina". 
Eppure, nonostante questo silenzio, più volte nell'arco dei dodici anni dall'inizio delle apparizioni il suo corpo si è totalmente identificato al Corpo di Cristo Crocifisso. Infatti sono state viste e fotografate le sue mani bucate come da due grossi chiodi. Riferisce una testimone oculare, la signora Tina Andolina: "Il primo agosto del 1993 alla cappella delle apparizioni ho visto disteso a terra il veggente sanguinante alle mani. Rianimatosi completamente, Giuseppe Auricchia ha ringraziato per la mia sollecitudine, ma non ha detto nulla di tutto ciò che gli era accaduto. Soltanto ho potuto fotografare le sue mani piagate con la mia immancabile Polaroid, che porto sempre con me". 
Conosciamo in parte le immense sofferenze che il veggente patisce per colpa dell'indifferenza del clero avolese al richiamo amorevole della Madonna e per le tante calunnie che girano intorno alla sua persona. Inoltre ultimamente ha avuto degli attacchi da parte di alcuni maghi della zona che si lamentano della poca clientela che hanno a causa della presenza miracolosa della Madonna ad Avola, nonché dei veri e propri tentativi di assassinio da parti di alcuni sconosciuti prontamente smascherati dalle profezie della Madre del Cielo. La Madonna ha sempre avvertito Giuseppe Auricchia delle difficoltà che avrebbe incontrato nella sua missione, garantendogli sempre la sua protezione e la sua guida. Negli ultimi tempi ha ricevuto pure il conforto spirituale di Padre Pio da Pietrelcina, che oltre a comunicargli importantissimi messaggi per la salvezza dell'umanità e per la salvaguardia del sacerdozio, guida Auricchia per le difficili vie della sofferenza e dell'immolazione per il ravvedimento dei peccatori e degli increduli. 

5° Le guarigioni miracolose
Sono molte le guarigioni miracolose avvenute a Mammanelli ma soltanto alcune sono state pubblicate mentre molte altre sono tenute nel segreto non solo per il pudore di coloro che sono stati miracolati, ma anche per la paura di essere al centro di morbose curiosità o per il timore di mostrarsi risibili agli occhi di cristiani un po' troppo saccenti. 
Il primo ad essere miracolato è stato proprio il veggente il quale era colpito all'epoca dell'inizio delle apparizioni da una forma di invecchiamento delle cellule cerebrali, che come fa notare il giornalista Marino Parodi, è "per lo più irreversibile" .
La signora Angela Castelli ha ricevuto a Mammanelli la grazia della pacificazione della famiglia di suo figlio. 
Commovente è la storia della guarigione prodigiosa del professore Geraci Francesco di Reggio Calabria, affetto da una gravissima malattia: l'anoressia cerebrale progressiva. Riferisce il miracolato che "benché incredulo, tanto per non trascurare nessuna possibilità e alla ricerca di un po' di pace, mi recai in quella campagna dove si diceva che apparisse la Madonna. Bene, io all'interno della cappella ho visto la Madonna in ginocchio e poi in piedi. E fuori ho visto Gesù Cristo! Venendo qui (a Mammanelli) con fede otteniamo ciò che vogliamo!"

6° Trasudazione di olio dalla Croce di legno e da una statua della Madonna
Questi sono gli ultimi segni concessi dal Cielo per il ravvedimento di chi finora è stato scettico nei confronti della missione di Giuseppe Auricchia. Entrambi i segni sono legati dal comune fenomeno di trasudazione di olio, ma mentre il primo, la trasudazione di olio dalla Croce di legno posta a sinistra della cappella è avvenuta nel giugno 2000 alla presenza di decine di testimoni e non si è ripetuta più, la trasudazione della statua della Madonna invece è iniziata il 26/08/2001 e non cesserà sino a quando, come dice la Madonna: " non lo vedranno tutti" (cfr. mess. 06/01/2001). I due segni dell'olio sono molto significativi per la conferma straordinaria della presenza di Dio a Mammanelli. Grazie ai messaggi ricevuti in seguito al manifestarsi di questi segni siamo a conoscenza dell'enorme importanza rivestita dall'olio soprannaturale il quale è stato analizzato da un laboratorio di analisi ed è risultato essere olio d'oliva purissimo. Dai messaggi sappiamo che l'olio è "un segno d'amore" (cfr. mess. 26/08/2001), che "va conservato come un tesoro" perché "servirà nel giorno della vostra tribolazione" (cfr. mess. 02/09/2001). L'olio "deve essere moltiplicato" (cfr. mess. 7/10/2001) e "distribuito a tutti i fedeli affinché sia riconosciuto il segno divino" (cfr. mess. 21/03/2002). 
Un'inquietante ammonimento pesa sugli increduli che non riconosceranno le apparizioni della Madonna del Pino, perché Gesù Cristo ha detto che la statua: "potrà trasudare sangue per colpa vostra che La rinnegate" (cfr. mess. 04/10/2001).

Saranno i figli di Maria così indifferenti e ingrati di fronte a tanti prodigiosi segni da farLa piangere sangue? Sapranno i figli prediletti di Maria, cioè il vescovo e i sacerdoti, riconoscere in tempo l'azione materna, mediatrice e corredentrice, della Madonna prima della annunciata tribolazione? 


Le opere nate dalla Madonna del Pino
Un luogo così sacro al Signore e alla Madonna non poteva non avere un'attenzione particolare da parte dei devoti più assidui.

Il decesso e la fine della apparizioni:

Il Signor Giuseppe Auricchia
è nato al cielo alle ore 05:30
del 2 maggio 2012, all'età di 96 anni.

Il funerale è stato celebrato alle ore 16:30
del 3 maggio 2012, presso la chiesa di
S. Giovanni Battista di Avola (SR)



1) L' Associazione Vergine Maria SS.ma del Pino
Vista tale attenzione Giuseppe Auricchia ha avuto la felice idea di fondare nel febbraio del 2000 l'Associazione Vergine Maria SS.ma del Pino che ha come scopo di accogliere i pellegrini, di formare moralmente e spiritualmente gli associati e soprattutto ha lo scopo di diffondere il messaggio mariano rivelato attraverso Auricchia.