52° messaggio - 31 maggio 1956
Corpus Domini
La veggente nel dilemma
Alla fine della S. Messa mattutina nella chiesa di S.Tommaso, sento improvvisamente la voce della Signora dire in modo fermo e chiaro:
“Oggi vengo. Prega il tuo vescovo di riportare il quadro nella chiesa prima che sia giunta l’ora terza!”
Rispondo: “Questo non lo faccio; non mi crederanno”. Molto severamente la Signora dice allora:
“Fa ciò che ti dico!”
A mezzogiorno, a casa, recito il rosario assieme ai miei. Improvvisamente, nell’ultimo mistero glorioso, sento di nuovo la voce della Signora che dice:
“Va al Wandelweg!”
Mi spavento e dico: “Non lo faccio. Devo ubbidire a P. Frehe. L’ho promesso dandogli la mia parola d’onore. Fa qualcosa d’altro, poiché devi pure aiutarci!”
La sera, alle otto e mezzo circa, sento di nuovo la voce della Signora che dice:
“Vengo ancora oggi!”
Chiedo: “Dove?” La Signora risponde:
“Qui. Dillo loro e dillo al tuo parroco!”
Dico: “Non lo faccio, poiché non posso fare nulla senza P. Frehe”.
E non lo feci.
Fedeltà alla promessa
Dopo la funzione nella chiesa, diversi conoscenti ci rendono visita. Riferiscono l’accaduto e raccontano quanto sia stato bello.
Alle dieci in punto, nella stanza, appare improvvisamente la luce, dalla quale emerge lentamente la Signora. Dice:
“Oggi sono venuta per loro”
e indica le persone sedute attorno a noi.
“In verità ti dico, il Signore Gesù Cristo ha inviato qui da te la Signora di tutti i Popoli a causa della promessa. Dillo al tuo vescovo, dillo al tuo direttore spirituale!”.
L’ubbidienza
Ora la Signora mi guarda e mi sorride mentre dice:
“Ti sei comportata bene. L’ubbidienza aveva la precedenza”.
La Signora si raccoglie un attimo e poi dice:
“Ho detto: va al Wandelweg!”
La Signora mi sorride e aggiunge:
“Tu hai obbedito. Così sia. L’ha richiesto il Signore”.
Ora la Signora attende un attimo e mentre guarda in lontananza dice:
“A causa della città, - e comprendano ciò che la Signora intende - a causa della città la Signora ha voluto quest’ubbidienza”.
Il posto della nuova chiesa
Ora la Signora aspetta a lungo, poi, guardandosi intorno, dice:
“La Signora ti mostra, con la testimonianza dei presenti, dove e come verrà la chiesa della Signora di tutti i Popoli”.
Di nuovo, per lungo tempo, la Signora tace. Poi è come se improvvisamente ci trovassimo su di un prato. La Signora mi fa vedere molto chiaramente dove dev’essere costruita la nuova chiesa. Indica a sinistra e dice:
“Guarda bene! Non lì, ma qui”.
Ora indica verso destra.
“Ti mostro il posto, poi riferisci agli altri!”
Vedo chiaramente il luogo: un prato con alberi e una casetta da tè nella parte sud del Wandelweg. La Signora ripete:
“Guarda bene!”
Attende un attimo e prosegue:
“Incontreranno delle difficoltà. È un grande appezzamento di terreno; più tardi sarà circondato da mezza città”.
Vedo un gran terreno circondato da case nuove e da costruzioni. Una parte del canale esistente è sparito.
L’esterno della chiesa
Improvvisamente, nel luogo indicatomi dalla Signora, vedo una grande chiesa. È una chiesa imponente su una grande piazza, una chiesa particolare, diversa da quelle che conosciamo. Richiama però qualcosa delle chiese esistenti. La parte posteriore mi sembra orientale, quella anteriore è piuttosto occidentale. La Chiesa è costruita con pietra naturale giallo-beige. Spiccano le cupole, una grande affiancata da due piccole, di color verde chiaro. La Signora me le indica e dice:
“Tu vedi tre cupole sulla chiesa. Una grande e due più piccole ai suoi lati”.
Il verde delle cupole si stacca meravigliosamente dal beige dei muri della chiesa. Nelle pareti ci sono delle grandi finestre. Dalla parte delle cupole, le finestre si trovano direttamente sotto le cupole. Sulla cupola più grande c’è una croce.
Il portale principale
L’accesso alla chiesa è particolarmente impressionante, magnifico e degno. Una scalinata porta ad un grande atrio con quattro imponenti pilastri, ornati in alto e in basso. I pilastri non sono lisci ma per così dire scanalati dall’alto verso il basso. Il tetto dell’atrio, sostenuto da questi pilastri, ha un bordo sporgente lavorato con una scultura o un rilievo.
L’interno della chiesa
La Signora dice ora solennemente:
“Adesso entriamo nella casa del Signore”.
Mi trovo improvvisamente nella chiesa con la Signora. È una grande chiesa accogliente. Tutte le finestre hanno pitture su vetro; i colori sono pieni e caldi, con predominanza di un rosso e di un blu orientale. Sono colori che non si trovano nelle nostre chiese. Mentre procediamo verso l’interno mi colpisce il fatto che il pavimento è leggermente inclinato, come in un anfiteatro. Colpisce anche il fatto che nella chiesa tutto è disposto in semicerchio e che tutto è rotondo. Sul davanti vedo un piano rialzato, una specie di piattaforma di grandi dimensioni. Nella parte anteriore ci sono dei gradini, posti ad arco. Anche i posti a sedere sono sistemati in forma circolare. Davanti alla piattaforma vedo banchi per la comunione.
Gli altari
Sulla piattaforma ci sono tre altari, disposti a semicerchio. La Signora mostra quello centrale e dice:
“Nel mezzo la croce, il miracolo giornaliero, l’altare del sacrificio della croce”.
Poi indica un tabernacolo basso con sopra una piccola croce. In seguito indica l’altare situato dal lato dell’Epistola. Congiunge le mani e dice molto solennemente e con riverenza:
“L’altare del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”.
La Signora indica quindi l’altare dal lato del Vangelo e dice:
“Da questa parte l’altare della Signora di tutti i Popoli. Guarda bene: alla stessa altezza!
Sembra un unico semicerchio, e tuttavia si tratta di un semicerchio grande e di due più piccoli ai lati”.
Sebbene io veda tre altari, sembra che essi ne formino uno solo – un semicerchio e tuttavia tre semicerchi.
Le raffigurazioni dietro gli altari
La Signora dice:
“In mezzo l’altare del Sacrificio; dietro è rappresentata l’Ultima Cena”.
La Signora mi mostra chiaramente le raffigurazioni dietro i tre altari. Dietro l’altare centrale vedo per quasi tutta la larghezza della parete rotonda posteriore una rappresentazione dell’Ultima Cena. La persona di Cristo è una figura meravigliosa, di grande dignità. Davanti a lui c’è un calice. Nelle mani tiene un’ostia. È come se stesse spezzando l’ostia. Attorno al tavolo gli apostoli. Poi la Signora mi conduce dal lato dell’Epistola e dice:
“Qui vedi il Padre, seduto sul globo terrestre”.
Nella parete posteriore vedo una raffigurazione del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. La figura che rappresenta il Padre siede sul globo terrestre. Nella mano destra tiene una croce. Sopra si libra una colomba, che diffonde raggi in ogni direzione. La Signora dice:
“È rappresentato con la croce in mano e illuminato dallo Spirito Santo che, sotto forma di colomba, emana raggi in tutte le direzioni”.
L’altare della Signora. Una cappella propria
Ora la Signora indica il lato del Vangelo e dice:
“Nell’altare della Signora sono rappresentata come appaio”.
Vedo la rappresentazione della Signora di tutti i Popoli sul globo terrestre davanti alla croce. Attorno al globo ci sono le pecore. Le tre immagini sono scolpite in un legno marrone scuro; anche quella della Signora di tutti i Popoli. Ne rimango molto meravigliata. La Signora lo nota, sorride e dice:
“L’immagine che c’è adesso non la vedi”.
Si riferisce al quadro. Mi fa cenno di seguirla. Andiamo indietro dalla parte del Vangelo. In una piccola cappella in fondo alla chiesa, un po’ lateralmente, vedo appeso il quadro della Signora. La Signora sorride e dice:
“Il quadro è esposto da solo, un po’ in disparte, in una propria cappella. Questa è la volontà del Signore Gesù Cristo”.
Il celibato
Non appena ci troviamo di nuovo fuori della cappella, la Signora dice:
“E poi voglio ancora dirti che la Signora ti ha messo alla prova”.
Tutto a un tratto si fa un segno della croce con il pollice sulla bocca e dice:
“Non ripetere ora ciò che ti dico!”
Poi continua:
“Dì al sacrista del Santo Padre che deve riferire quanto segue: il celibato è ancora la grande forza della Chiesa! C’è chi vorrebbe altrimenti. Solo in rare eccezioni. Dillo! Egli mi capirà. Il dogma della Corredentrice, della Mediatrice, dell’Avvocata dovrà essere proclamato prima dell’anno 1960”.
Esposizione del quadro
Poi la Signora dice:
“Non verrà nel posto dove sarà costruita la chiesa. Chiedi che il quadro possa di nuovo essere esposto pubblicamente”.
Come in un lampo vedo ora la cappella della chiesa di S. Tommaso.
“Più tardi sarà trasportato nella casa del Signore Gesù Cristo”.
Di nuovo vedo la chiesa della Signora, che dovrà essere costruita. La Signora attende nuovamente un attimo e poi dice:
“Adesso ho parlato anche per tutti i popoli. Dillo! Se il quadro verrà riportato, la Signora darà la sua benedizione”.
Il miracolo di Cana
Dopo un attimo di attesa, la Signora continua:
“Ho ancora una risposta da dare. La Signora di tutti i Popoli parlò e parla per volontà del Signore Gesù Cristo, là dove Egli è”.
Fa una piccola pausa e poi dice con enfasi:
“Il Signore Gesù Cristo medesimo non attese forse le parole di sua Madre per compiere il grande miracolo di trasformare l’acqua in vino? Egli intendeva operare il miracolo, ma attese l’intervento di sua Madre. Ti è chiaro? Questa è la mia risposta per oggi a coloro che non poterono comprendere che la Signora è apparsa nella chiesa di S. Tommaso il 31 maggio 1955”.
Ora la Signora attende di nuovo un attimo. Guarda tristemente le persone che ci hanno fatto visita dopo la funzione serale. Quindi aggiunge:
“La Signora dice questo anche per i poveri erranti. Questo pensiero li aiuterà a capire il rapporto della Signora con il loro Signore. Riferiscilo fedelmente”.
La Signora guarda davanti a sé con un’espressione afflitta e dice:
“Volevo portare un importante e lieto messaggio. Chiedi che il quadro sia riesposto in pubblico!”
Poi la Signora si allontana lentamente, molto lentamente.