La preghiera

Versione della preghiera originale cosi come dettata dalla Beata Vergine Maria a Ida Peederman

Signore Gesù Cristo,
Figlio del Padre,
manda ora il tuo Spirito sulla terra.
Fa abitare lo Spirito Santo
nei cuori di tutti i popoli,
affinché siano preservati dalla corruzione,
dalle calamità e dalla guerra.
Che la Signora di tutti i Popoli,
che una volta era Maria,
sia la nostra Avvocata.
Amen.

Dopo consultazione del Vescovo di Amsterdam con la Congregazione per la Dottrina della Fede (2006), riguardo alla preghiera, la Congregazione ha approvato il testo della preghiera con la direttiva di cambiare, a causa di possibili malintesi, la clausola originale “che una volta era Maria” con “la Beata Vergine Maria”.

Signore Gesù Cristo,
Figlio del Padre,
manda ora il tuo Spirito sulla terra.
Fa abitare lo Spirito Santo
nei cuori di tutti i popoli,
affinché siano preservati dalla corruzione,
dalle calamità e dalla guerra.
Che la Signora di tutti i Popoli,
la Beata Vergine Maria,
sia la nostra Avvocata.
Amen.

Già fin dal primo messaggio, il 25 Marzo 1945, la Madonna parla della sua preghiera, come se fosse ormai conosciuta: "La preghiera deve essere divulgata". In realtà la rivela soltanto sei anni dopo, mentre la veggente era in Germania.

Il fatto che Maria abbia dettato la sua preghiera durante la visione del Concilio Vaticano II, è un chiaro segno dell’importanza di questa preghiera per la Chiesa e per il mondo.

Ancora prima che la Signora incominci a parlare, Ida viene portata davanti alla Croce e resa partecipe di una grande sofferenza: "Mi trovavo ancora con la Signora davanti alla Croce e poi mi disse: "Ripeti quello che dico"... Innalzò le mani, che aveva sempre aperte e le mise insieme. Il suo viso divenne così celeste, così sublime, da non potersi descrivere. La sua figura diventò ancora più trasparente e più bella... La Signora disse allora: "Signore Gesù Cristo, Figlio del Padre...". Ma come lo diceva! Penetrava nelle ossa! Non l’ho mai sentito dire nel mondo da nessuno in quel modo. "Manda ora il tuo Spiritoaccentuando "ORA" e "Fa abitare lo Spirito Santo nei cuori di tutti i popoli", dicendo con particolare enfasi la parola "TUTTI". La Signora pronunciò anche la parola "Amenin un modo così bello, così solenne... Mentre la Signora diceva "Amen", tutto restava scritto in grandi lettere davanti a me".

All’inizio, le parole "che una volta era Maria" causarono meraviglia e perplessità, non soltanto nella gerarchia ecclesiastica, ma anche nella stessa veggente e nel suo padre spirituale. Quando nella prima pubblicazione queste parole problematiche vennero semplicemente eliminate, Maria precisò in messaggi successivi che non era contenta di quel cambiamento del testo: "Che la Signora di tutti i Popoli, che una volta era Maria, sia la nostra Avvocata": questo deve rimanere così" (06.04. 1952). La Madonna spiega in modo chiaro, breve e semplice: "Che una volta era Maria: significa che molti uomini hanno conosciuto Maria come Maria. Ora però voglio, in questo nuovo periodo, essere LA SIGNORA DI TUTTI I POPOLI. Questo è comprensibile a tutti". Ciò significa che Maria, la giovane Piena di Grazia, al principio non era la Madre di tutti gli uomini, ma con la sua fedele corrispondenza alla Grazia e per mezzo della sua sofferenza, unita a suo Figlio, diventò LA MADRE DI TUTTI I POPOLI.

Lei stessa spiega perché insegna questa nuova preghiera: "Essa è data affinché scenda sul mondo il vero Spirito" (20.09.1951). "Non puoi comprendere il valore che avrà, perché non sai ciò che il futuro apporterà" (15.04.1951).

La sua richiesta speciale è rivolta al Santo Padre, affinché spieghi questa preghiera ai popoli: "Apostolo di Nostro Signore Gesù Cristo, insegna ai popoli questa semplice, ma così significativa preghiera" (10.05.1953). Maria promette ancora: "Tramite questa preghiera, la Signora salverà il mondo" (10.05.1953). "Voi non sapete quanto sia grande e significativa questa preghiera presso Dio. Egli ascolterà sua Madre, se essa vorrà essere la vostra Avvocata" (31.05.1955). "Recitate questa preghiera in ogni cosa che fate" (31.12.1951). Per quanto sia possibile, dobbiamo dire questa semplice preghiera ogni giorno davanti alla Croce, lentamente, devotamente, come desidera Maria.

Isje Johanna Peerdeman

Isje (Ida) Johanna Peerdeman nacque il 13 agosto 1905 ad Alkmaar, in Olanda. Suo padre lavorava come rappresentante di tessuti. La madre morì quando Ida aveva solo 8 anni. Lei era la più piccola di cinque figli e da quel momento venne cresciuta dai suoi fratelli.
All’età di 12 anni ebbe il suo primo incontro con la Madonna: mentre stava tornando a casa dalla confessione vide la figura luminosa di una donna. La ragazza riconobbe in quella figura la Beata Vergine Maria. Era il 13 ottobre 1917, lo stesso giorno dell’ultima apparizione di Fatima in cui si verificò il Miracolo del Sole, ma Ida questo non poteva ancora saperlo.
La Madonna non parlava ma le sorrideva. La Signora in quello stesso mese le apparve altre due volte. Sia il padre che il confessore di Ida le consigliarono di non parlare con nessuno di quegli straordinari eventi di cui era stata protagonista, e così fece.

Dopo la scuola dell'obbligo Ida volle continuare gli studi per diventare un'insegnante di asilo infantile. Dopo un certo periodo tuttavia, venne mandata via con la motivazione che non era adatta per quel lavoro, non aveva abbastanza fantasia e aveva poca creatività.

Nessuno poteva prevedere a quel tempo l'importanza che questo fatto avrebbe avuto per la veggente qualche anno più tardi, quando le sue apparizioni venivano considerate da alcuni come delle semplici illusioni frutto di una fervida immaginazione. Molti anni più tardi, un esame psicologico (richiesto dal vescovo) attestò che Ida era perfettamente normale. L'esame mostrò che la veggente non aveva alcuna abilità nella rappresentazione immaginativa, e appariva assolutamente sincera.

Quando aveva 18 o 19 anni, Ida andò a lavorare in una fabbrica di profumi ad Amsterdam. A quel tempo aveva molti ammiratori, per via della sua avvenenza e dei suoi modi gentili e semplici, ma lei sentiva di non essere portata per il matrimonio.

Le apparizioni e i messaggi della Signora di Tutti i Popoli iniziarono il 25 marzo 1945. È importante notare che nel marzo del 1945 si celebrava anche il seicentesimo anniversario del famoso Miracolo Eucaristico di Amsterdam. Ida allora aveva 40 anni e lavorava ad Amsterdam. In quel periodo la guerra non era ancora terminata e l’Olanda era ancora sotto l’occupazione nazista.

Il giorno della prima apparizione Ida e sua sorella erano sedute attorno ad una stufa a parlare quando passò a far loro visita il Padre domenicano Joseph Frehe, confessore di Ida e suo buon amico. Alla presenza del sacerdote e della sorella a Ida apparve la Madonna. La donna riferì di vedere una luce in un angolo della stanza. Da quella intensa luce emerse la Madonna che disse a Ida di ripetere dopo di lei quanto le avrebbe rivelato. La Madonna parlava lentamente mostrando il rosario e invitando a recitarlo con perseveranza. Indicò poi delle date, tra cui il 5 maggio (la data della fine della guerra in Olanda). Alla veggente furono mostrati anche alcuni soldati in uniforme e le fu detto che presto sarebbero tornati a casa. Poi, sempre nella stessa visione, fu imposta a Ida una pesantissima croce che riusciva appena a sollevare e che simbolicamente faceva intendere che la sua vita futura sarebbe stata di sacrificio e servizio. Padre Frehe incaricò la sorella di Ida di scrivere tutto ciò che la veggente diceva.

Le apparizioni e i messaggi della Madonna terminarono il 31 maggio 1959. Quest'ultima apparizione si concluse con una visione dell’ostia consacrata da cui si irradiava una grande luce, mentre una voce diceva: "Chi Mi mangia e Mi beve ha la vita eterna e riceve il Vero Spirito". Ma questa non fu comunque l’ultima esperienza mistica di Ida. In seguito ebbe visioni di Gesù e brevi messaggi che ella ritenne inviati da Lui. Per 26 anni la donna ricevette quelle che lei definiva come "esperienze eucaristiche" (la maggior parte avveniva in chiesa durante la Comunione). Queste durarono fino al 1984.

Ida nel corso degli anni fu oggetto di numerosi attacchi demoniaci che si verificarono da quando era giovane fino agli ultimi anni della sua vita. La donna li sopportò con pazienza rimanendo, nonostante tutto, sempre fedele alla sua missione. La veggente comprese che, in quanto portatrice dei messaggi della Corredentrice, doveva soffrire in anima e corpo. Nel corso della sua vita accettò con pazienza anche il dolore della derisione della gente e di essere messa in ridicolo dai mass-media. Neanche gli amici e i parenti si rendevano conto di quale martirio fisico e spirituale vivesse la veggente, per anni Ida sopportò tutto questo in silenzio, senza mai lamentarsi. Ida si ammalò di cancro al seno, ma, a causa della sua paura degli ospedali, si sottopose all'intervento solo molto tardi. Inoltre soffriva di cuore. Queste sofferenze, il suo silenzio di anni, la sua attesa e la sua obbedienza, sono la sua cooperazione nel piano della Madonna.

La Madonna promise a Ida che non sarebbe morta prima di vedere la pubblica venerazione della Signora di Tutti i Popoli. Il 31 maggio 1996 il vescovo locale Henrik Bomers e il suo vescovo ausiliario Josef Punt hanno approvato ufficialmente la venerazione alla Madonna sotto il titolo di Signora di Tutti i Popoli, e Ida - esattamente come le aveva predetto la Madonna - visse per vedere questo agognato momento. Morì qualche giorno più tardi, il 17 giugno 1996.

Ida seppe in anticipo che sarebbe morta nel 1996 perché il 1° gennaio di quello stesso anno aveva sentito la voce della Signora che le annunciava: "questo è il tuo ultimo anno. Presto ti porterò da mio Figlio. Il tuo compito è concluso! Continua ad ascoltare la voce!".

Vessillo d'Europa

Le 12 stelle in campo azzurro della bandiera europea si rifanno esplicitamente alla simbologia mariana di Ap 12; tuttavia, per essere compresa in modo corretto, la questione va scomposta secondo due linee di eventi. Il primo fa capo alla risoluzione approvata l'8 dicembre 1955 dal Consiglio d'Europa: il bozzetto vincitore, opera di Arsène Heitz, fu preferito perché le stelle corrispondevano a un numero di perfezione e di pienezza per la cultura del mondo antico e medievale (i 12 segni zodiacali, le 12 fatiche di Ercole, i 12 figli di Giacobbe, le 12 tribù d'Israele, i 12 fasci littori della Roma monarchica, i 12 apostoli, i 12 mesi dell'anno, le 12 ore del quadrante, i 12 cavalieri della Tavola rotonda), indipendente dal numero di nazioni che avrebbero aderito alla futura federazione. L'11 aprile 1983 la bandiera è stata fatta propria anche dal Parlamento europeo e, dal 1986, è divenuta vessillo dell'Unione Europea. Secondo le dichiarazioni di Paul Michel Gabriel Lévy, belga di religione ebraica che, nel 1955, presiedeva la commissione giudicatrice, la scelta fu scevra da influenze di carattere religioso. Il secondo aspetto invece, riguarda l'ispirazione di Heitz: l'idea nacque mentre stava leggendo la storia di suor Labouré e della medaglia, di cui divenne un devoto (Messori, 2008), e le 12 stelle riprendevano proprio quelle che compaiono nell'incisione. Il suo bozzetto, selezionato fra i 101 pervenuti, fu spiegato alla commissione giudicatrice senza riferimenti di tipo devozionale, per non urtare suscettibilità in tal senso: e così venne approvato. In questa chiave, la vicenda è stata interpretata come «un'astuzia della Storia» 'orchestrata' dal Cielo (Messori, 2003) in un giorno (8 dicembre, festa dell'Immacolata Concezione) che più simbolico non avrebbe potuto essere, malgrado la data fosse stata fissata secondo uno scadenziario politico. «Così, almeno, pensavano gli eurocrati; i quali sembrano davvero essere serviti da strumenti inconsapevoli di un piano che li ha travalicati» (Messori, 2008).

Influenze dogmatiche

Le apparizioni di rue du Bac sono indissolubilmente legate alla coniazione della Medaglia miracolosa perché essa, quale tangibile espressione della comunicazione del soprannaturale con l'umano, ebbe il potere di risvegliare l'attenzione verso il fatto mariano, che la devozione e l'iconografia popolare avevano già ampliato e arricchito di molteplici significati, e le cui prerogative attendevano un riordino e una più chiara definizione da parte del Magistero.

L'Immacolata Concezione

La rapida e straordinaria diffusione della medaglia rinvigorì la pietà mariana immacolista, che fin dall'Alto Medioevo riconosceva tale prerogativa alla Madonna. L'invocazione sul recto era, di per sé, una chiara affermazione di carattere dottrinario, circostanza che indusse molti vescovi a chiedere che nel prefazio della festa della Concezione della Vergine fosse introdotto il termine Immacolata e nelle litanie fosse aggiunta un'invocazione che rammentasse tale privilegio (Aubert, 1964). Per ciò che concerne la diocesi parigina, con una lettera pastorale datata 1 gennaio 1839, monsignor de Quélen annunciò che «per un favore speciale» il Pontefice aveva autorizzato la festa dell'Immacolata Concezione; e a giugno ottenne che le parole «Maria, concepita senza peccato» entrassero nelle litanie (Boistel d'Exauvillez, 1840). Dopo il 1840, un gruppo di 51 prelati francesi propose la definizione dell'Immacolata Concezione come dogma di fede, ma Gregorio XVI non acconsentì a questa e a successive istanze, nel timore di reazioni degli ambienti giansenisti e per le reticenze dei vescovi inglesi, irlandesi e, soprattutto, tedeschi, dove le facoltà di teologia giudicavano con sfavore una dottrina troppo poco scientificamente stabilita (Aubert, 1964). Fu Pio IX a rompere gli indugi con la costituzione apostolica Ineffabilis Deus, che l'8 dicembre 1854 introduceva il dogma per «soddisfare ai piissimi desideri del mondo cattolico». Il documento si soffermava pure sull'attesa dei credenti: «Queste richieste sono state nuovamente ripetute nei tempi più recenti, specialmente al Nostro Predecessore Gregorio XVI di felice memoria, e sono state rivolte anche a Noi dai Vescovi, dal Clero secolare, da Famiglie religiose, da Sovrani e da popoli fedeli». Tali passaggi intesero superare le riserve dei teologi, la cui opposizione al riconoscimento derivava dalla mancanza di prove bibliche a sostegno; l'argomento principe invocato dalla Ineffabilis Deus infatti, fu il factum ecclesiae, la fede viva della Chiesa universale (Serra 2, 1996) attraverso i secoli, da ultimo incarnata nella Medaglia miracolosa.

Il titolo di regina

Pur senza voler introdurre un nuovo articolo di fede, l'enciclica Ad Caeli Reginam di Pio XII (11 ottobre 1954, centenario della Ineffabilis Deus) non è disgiunta dalla profonda rilettura del fatto mariano che le circostanze inerenti alla realizzazione e la circolazione della medaglia avevano messo in moto. La semisfera che sta sotto i piedi della Madonna è attualmente spiegata come l'universo imperfetto di cui ella è signora, in quanto preesistente nel pensiero del Creatore (Guitton, 1997). Nell'economia del piano salvifico, gli straordinari privilegi di grazia che le furono concessi (come affermato in Lc 1,49) erano assoggettati al suo essere destinata a divenire la Madre del Figlio di Dio «Re dei re e Signore dei signori» (Ap 19,16). Chiarisce dunque la Ad Caeli Reginam: «Ne segue logicamente che ella stessa è Regina, avendo dato la vita a un Figlio; che nel medesimo istante del concepimento, anche come uomo, era re e signore di tutte le cose, per l'unione ipostatica della natura umana col Verbo». Ma l'enciclica va oltre: «Tuttavia la beatissima Vergine si deve proclamare regina non soltanto per la maternità divina, ma anche per la parte singolare che, per volontà di Dio, ebbe nell'opera della nostra salvezza eterna».

Il messaggio mariano

Sarebbe stata la Madonna a dire: «Fa' coniare una medaglia su questo modello; le persone che la porteranno con fiducia e che con devozione reciteranno questa breve preghiera, godranno d'una protezione speciale della Madre di Dio». Maria avrebbe inoltre chiarito il senso ultimo della richiesta con queste parole, che la veggente riportò in forma autografa: «Io spando [queste grazie] su coloro che me le domandano [ha inteso Caterina. Lei mi ha fatto] comprendere quant'è piacevole pregare la Santa Vergine e quanto ella è stata generosa con coloro che la pregano. Che grazie ella concede a coloro che gliele domandano, e quale gioia prova nell'accordarle». Sia nella seconda, che nella terza e ultima apparizione (dicembre 1830, data non specificata), la Madonna avrebbe aggiunto: «Questi raggi simboleggiano le grazie che la Santa Vergine ottiene per coloro che gliele domandano» (Laurentin, 1980). Da qui la seguente considerazione: «La medaglia è una miniatura [...] In uno spazio molto piccolo, in modo minuscolo, con un minimo di simboli, essa riassume in tutto la mariologia. In essa si potrebbe trovare una microapocalisse, ossia un insegnamento globale della Chiesa sulla madre del Cristo, proposto per immagine e allegoria» (Guitton, 1997).

Contesto storico

Il messaggio mariano insito nell'apparizione di rue du Bac emergerebbe anche su un piano traslato, ricordando «la vicinanza del cielo al mondo desolato, dal quale sembrerebbe escluso, un mondo che la Rivoluzione [francese] aveva scristianizzato, secolarizzato, reso orfano». Tramite la Medaglia miracolosa, Maria intendeva così risvegliare «la preghiera, l'iniziativa, lo zelo missionario di quel secolo, che fu esemplare» (Laurentin, 2001). Padre Chevalier insisterà su questo punto: «L'apparizione del 1830 [...] ha segnato la fine di un periodo disastroso per la Chiesa e la società [...] È stata l'inizio di un'era nuova: era di misericordia e di speranza» (Guida, 2000).

Rinnovamento vincenziano

Pur se a un livello meno universalistico, notevole fu l'influenza che i fatti di rue du Bac ebbero per le comunità fondate da san Vincenzo. I rivolgimenti rivoluzionari erano stati causa di decadimento nell'osservanza della regola e del venir meno delle vocazioni. Ma la straordinaria fortuna della medaglia determinò il superamento di tali difficoltà. Il 1º gennaio 1855, in un messaggio diretto alla famiglia vincenziana, il superiore generale scrisse: «La Compagnia, rialzatasi a stento dalle sue rovine, non aveva che un'esistenza molto debole e sterile e poche speranze di riprendere un giorno il bel posto che aveva un tempo occupato nella Chiesa, quando una voce misteriosa le annunciò che Dio si sarebbe servito delle due famiglie di San Vincenzo per rianimare la fede. Poco dopo, ebbe luogo, nella cappella della Casa Madre delle Figlie della Carità, l'apparizione di Maria Immacolata che fece nascere la Medaglia Miracolosa. Tale evento si verificò nel 1830. Cominciò allora una nuova era per la Compagnia» (Sicari, 2007). Nel 1837 si contavano 325 case delle Figlie della Carità; nel 1860 erano divenute 1.050, comprese le missioni estere (Guida, 2000); al 31 dicembre 2005 ammontavano a 2.424, per un totale di 21.002 suore.

Le Figlie di Maria

Con un rescritto del 20 giugno 1847, Pio IX accordò alle scuole tenute dalle Figlie della Carità la facoltà di costituire un'associazione sotto la protezione della Vergine Immacolata, che adottò la medaglia con un nastro azzurro quale segno distintivo. La confraternita delle Figlie di Maria nacque anch'essa per insistenza di suor Labouré, secondo le indicazioni datele dalla Madonna, con una finalità che aveva pure carattere sociale e missionario, in un'epoca di forte inurbamento e di sviluppo industriale: educare le figlie del popolo, le quali non ricevevano alcuna istruzione perché costrette a lavorare. L'intento edificante era di «arrivare al cuore di Gesù per mezzo della sua Madre Immacolata» (Guida, 2000).

Sodalizio della medaglia

L'8 luglio 1909 Pio X diede l'approvazione all'Associazione della Medaglia Miracolosa, nata sul modello delle Figlie di Maria. Ne fanno parte tutti coloro che ricevono l'imposizione liturgica della medaglia che, dopo il Concilio Vaticano II, ogni sacerdote può fare servendosi della formula rituale: in sostanza, ne è membro chiunque porti la medaglia al collo. Pio X arricchì l'associazione di varie indulgenze. Nel caso in cui la medaglia venga smarrita, basta avere l'intenzione di indossarne un'altra, anche non benedetta, perché si possa continuare a lucrare tali indulgenze. Obbligo degli associati è «di portare con amore e di diffondere la Medaglia Miracolosa», invocando spesso la Madonna con la giaculatoria incisa sul recto (Chierotti, 1979).

Suore di Maria della Medaglia Miracolosa

Nel 1879, a opera della Figlia della Carità suor Leopoldina Brandis, è sorta a Lubiana la congregazione delle Suore di Maria della Medaglia Miracolosa per l'assistenza agli ammalati e ai moribondi: oggi l'istituto è particolarmente diffusa in Slovenia e in Croazia, ma conta filiali anche in altri paesi europei, in Canada e in Benin.